Il consorzio trasporti dell’Insubria si presenta

A parlare per la prima volta in veste ufficiale, dopo le vicende delle acquisizioni Avt e le due gare già vinte in provincia, il presidente Mancini

27 nuovi pullman a Varese, biglietti integrati chilometrici in provincia, nuove pensiline, un numero verde per le segnalazioni delle disfunzioni: sciorina una lista di novità in arrivo il nuovo presidente del Consorzio Trasporti Pubblici dell’Insubria Gianmarco Mancini: «anche per rispondere agli articoli pubblicati in queste settimane».

Articoli che vedono protagonista specialmente la questione AVT, che vede come vincitore dell’appalto per il trasporto pubblico cittadino il proprio il consorzio, ma come esecutore materiale del servizio la società privata che ha letteralmente inglobato l’attività di trasporto di AVT, la Sila.

La vicenda della privatizzazione della società di trasporti pubblici varesina è stata un percorso complesso e quasi contemporaneo alla nascita e allo sviluppo del consorzio, che non è legato al solo capoluogo ma fa da capofila per una serie di gare che comprendono tutta la provincia di Varese. Una privatizzazione in due tappe: la prima definita dalla nascita di Avt Linee, società costola di Avt spa che ha preso per sè tutto quello che riguarda il trasporto cittadino su gomma. Inizialmente di proprietà esclusiva di AVT spa, AVT linee è poi diventata di proprietà della Sila, facendo di fatto svanire la presenza del comune di Varese nel consorzio, che prima era l’azionista di maggioranza relativa (aveva il 30%) e ora ne detiene solo il 5%, la stessa quota che ha l’altro azionista pubblico, l’ASPT di Como.
Per il resto, il consorzio dei trasporti pubblici dell’Insubria è composto da alcuni operatori privati interessati alla gestione del trasporto pubblico, come Giuliani e Laudi e Sila, azienda Milanese operante anche nelle province di Lodi e Bergamo, che oltre ad Avt ha inglobato anche la varesina Nicora e Baratelli.

Un consorzio, quindi, che è ora al novanta per cento privato, ed è il referente principale di ogni gara vinta, finora quella che ha dato in concessione il trasporto del Capoluogo e quello del nord della provincia. 
L’attenzione della mano pubblica, almeno a Varese, è messa in pratica solo all’interno del comitato di garanzia, formato dai rappresentanti del Comune e dai gestori società che gestisce praticamente il servizio nel territorio comunale dal primo ottobre scorso, la Sila appunto.

«Siamo in un regime ancora transitorio, non tutto quello che abbiamo in mente possiamo renderlo ancora operativo – dice Mancini, riferendosi soprattutto alla seconda gara vinta dal consorzio, quella per il nord della provincia e che verrà praticamente gestita dalla Giuliani e Laudi  poi sigleremo  il tutto con una Carta della Mobilità, che metterà per iscritto l’impegno nei confronti degli utenti».

Ai quali ha ricordato anche un piccolo ma importante segnale di efficienza: il fatto che l’acquisto di un nutrito parco di catene da neve, frutto della nuova gestione poiché prima non c’erano, abbia fatto sì che gli unici mezzi in funzione nei giorni della grande neve fossero proprio quelli dell’Avt.  Insomma, un modo indiretto per dire che una privatizzazione non provoca necessariamente solo disfunzioni da interessi privati, ma anche maggiore efficienza e attenzione nei confronti di chi è oggetto del servizio. Una questione interessante, che gli utenti stessi avranno presto modo di verificare sul campo

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Pubblicato il 17 Marzo 2006
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