In centocinquanta in piazza per chiedere la moschea

Gli islamici di Gallarate hanno manifestato in piazza Risorgimento per chiedere che la moschea di via Varese venga riaperta

I rinforzi da tutta la Lombardia non si sono visti se non in qualche unità oggi pomeriggio, 11 marzo, in piazza Risorgimento davanti al monumento ai caduti in occasione della manifestazione della comunità islamica gallaratese per chiedere all’amministrazione una moschea. Erano circa 150, quasi tutti di Gallarate e hanno urlato slogan in arabo e in italiano per sottolineare la loro presenza sul territorio e il loro diritto ad avere un luogo di culto.«Quando pregare diventa reato Gallarate ne è la dimostrazione» oppure «Vogliamo adorare Dio, colui che ha creato tutti, sindaco compreso».Gli striscioni  chiedevano dov’è lo Stato e inneggiavano al diritto di avere una moschea.

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Manifestazione degli islamici a Gallarate 4 di 7

Sotto il monumento si sono avvicendati gli oratori tra i quali Franco La Spina, rappresentante della comunità islamica di Sesto Calende il quale ha usato parole forti da una parte indirizzate al dialogo con l’amministrazione Mucci e dall’altra improntate alla disobbedienza civile nel caso in cui il sindaco continuerà sulla stassa linea di intransigenza:«Non si può fare politica sfruttando la nostra situazione – ha detto La Spina nel suo intervento – e lo conferma il fatto che a Palazzo Borghi sapevano dell’acquisto dello stabile di via Varese e non ci hanno detto nulla sulla non idoneità del luogo che hanno sigillato senza nemmeno guardare cosa va messo a posto per poter avere un luogo di culto idoneo. Se lo sanno ce lo dicano e noi lo faremo».

Della stessa idea Mohamed Rachdi, portavoce della comunità musulmana gallaratese che annuncia altre azioni per lunedì se le cose non cambieranno:«Se entro le 8 di lunedì sera il sindaco non toglierà i sigilli ci penseremo noi – ha detto Rachdi – oppure ci incateneremo davanti al Comune». Azioni eclatanti che spingono la trattativa verso una piega poco rassicurante. Anche l’avvocato della comunità islamica Tatiana Ruperto ha detto la sua:«Dopo la sollecitazione del Ministro Pisanu il prefetto ha deciso di riconvocare le parti – ha detto la Ruperto – per ricreare il dialogo ma quando glielo abbiamo chiesto noi ha detto che non aveva nessun potere, quindi lunedì non ci saremo all’incontro, aspettiamo un atto vero da parte di Mucci che vada nella direzione giusta».

Anche Monsignor Franco Carnevali, prevosto di Gallarate presente alla manifestazione, ha auspicato una soluzione positiva per gli islamici di questa lunga vicenda:«La comunità cattolica appoggia la richiesta di un luogo di culto per i musulmani – ha detto Carnevali – in quanto siamo per la convivenza di tutte le religioni». La stessa comunità musulmana gallaratese ha scritto una lettera indirizzata al cardinale Tettamanzi, appellandosi alla figura di Abramo  venerata da entrambe le religioni, perchè intervenga bnella questione e faccia in modo che gli islamici di Gallarate abbiano la loro moschea. La manifestazione, poi, si è trasformata in preghiera per un momento. La nota di colore, invece, sono state le magliette che prendevano in giro quella di Calderoli e che ripoprtavano gli slogan della manifestazione.Anche questa sera, comunque, gli islamici si roitroveranno in piazza Libertà per la preghiera, ancora una volta all’aperto in attesa che qualcosa si muova dalle parti del Palazzo.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 11 Marzo 2006
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