Istat: nel 2005 Italia a crescita zero

Persi 100 mila posti di lavoro. Anche il risparmio delle amministrazioni pubbliche riporta un valore con segno meno

L’Istituto nazionale di statistica ha diffuso oggi le stime del prodotto interno lordo (Pil) e dell’indebitamento netto delle amministrazioni pubbliche per l’anno 2005.

E il panorama che esce dalla lettura dei conti del sistema Italia lascia sconcertati: non solo il Bel Paese non è cresciuto durante il 2005, ma, sempre secondo i conti dell’Istat, sono stati persi nel medesimo periodo oltre 100 mila posti di lavoro.
L’indebitamento netto delle amministrazioni pubbliche in rapporto al Pil nel 2005 – rileva l’istituto nel suo bollettino – è risultato pari al 4,1% rispetto al 3,4% dell’anno precedente. In valore assoluto è aumentato di 10.265 milioni di euro, attestandosi sul livello di 57.917 milioni. Il saldo primario è risultato positivo e pari allo 0,5% del Pil. Tale risultato conferma la tendenza alla diminuzione del saldo primario in rapporto al Pil (passato dal 3,2% nel 2001, al 2,7% nel 2002, all’1,7% nel 2003, all’1,3 nel 2004)”.
”Nel 2005 – si legge nella relazione Istat – anche il risparmio delle amministrazioni pubbliche (saldo delle partite corrente) è pari ad un valore negativo stimato di 6.831 milioni di euro, contro il valore negativo di 4.879 milioni di euro del 2004. L’aumento dell’indebitamento netto del 2005 è stato determinato da un aumento differenziato tra uscite ed entrate, pari rispettivamente al 3,1% per le prime e dell’1,7% per le seconde. Le uscite di parte corrente hanno registrato un tasso di crescita più contenuto, pari al 3%, influenzato dalla riduzione degli interessi passivi che continuano a presentare un trend decrescente. In rapporto al Pil le uscite correnti risultano pari al 44,5%, contro il 44,1% dell’anno precedente”.

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Pubblicato il 01 Marzo 2006
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