La procura chiede tre anni per il vicesindaco

Calunnia e falsco ideologico in atto pubblico i reati contestati a Giuseppe Franzi. E in paese, dove si vota, non mancano le reazioni

Dopo la richiesta del pubblico ministero Masini che ha formalizzato ieri, 28 marzo, le richieste dell’accusa per abuso d’ufficio, calunnia e falsco ideologico in atto pubblico nei confronti del vice sindaco di saltrio Giuseppe Franzi le reazioni non si sono fatte attendere. Sentito telefonicamente Giuseppe Leto Barone, capolista di Saltrio Nuova, la nuova lista civica che nelle prossime amministrative sarà schierata contro l’attuale amministrazione, ha chiarito che "c’è massima fiducia nell’operato della magistratura, e di solito le dichiarazioni si rilasciano dopo le sentenze. Credo che ogni commento, in questa fase pre elettorale, sia inopportuno da parte mia. Ogni Saltriese può farsi la sua idea e alle prossime elezioni deciderà per il meglio. Mi piace pensare che Franzi adesso farà la cosa giusta per gli elettori e cioè non riproporrà ai cittadini la sua candidatura come nulla fosse". La richiesta dell’accusa è stata di di 3 anni, nei confronti dell’avvocato del comune Vincenzo Salvatore e dell’agente di polizia locale Roberta Cifarelli rispettivamente 2 anni e 2 anni e 2 mesi.

La vicenda risale al 2002 quando ad un esposto presentato da due privati su un presunto abuso edilizio dell’impresa edile del vicesindaco. La tesi accusatoria è basata sul fatto che il Comune non abbia correttamente gestito l’indagine sull’abuso commesso dal vicesindaco e che per redigere il rapporto sullo stesso si sia avvalso, invece che delle indagini prescritte, sul parere legale redatto dall’avvocato Salvatore con le conseguenti contestazioni dei reati di abuso d’ufficio e rivelazione di segreto d’ufficio.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 29 Marzo 2006
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