La rabbia dei librai: «Noi non vogliamo finanziare la sua campagna elettorale»
Berlusconi spedisce "d'ufficio", senza che sia stato ordinato, il suo ultimo libro pubblicato da Mondadori di cui il premier è proprietario
La campagna elettorale è ormai entrata nel vivo. Oltre alle trasmissioni televisive, i tam tam di giornali e radio arriva anche la campagna elettorale sui libri. L’ultima pensata è di Silvio Berlusconi che ha inviato "d’ufficio", cioè senza che i librai lo avessero ordinato, il suo ultimo libro "Verso il partito della libertà", prezzo di copertina 15 euro, pubblicato dalla Mondadori, casa editrice di sua proprietà.
«Ieri sera – spiega Mimmo Fuschi della libreria Rinascita di Gallarate – abbiamo visto nella bolla, che ci è arrivata via fax, due copie del libro di Berlusconi. Ma noi quel titolo non l’avevamo ordinato, così quando stamani è arrivato il corriere lo abbiamo rispedito indietro». La questione, però, non è finita con il rifiuto del pacco, perché il libraio indispettito ha chiamato il deposito della Mondadori a Verona: «Mi hanno confermato che il lancio del libro è avvenuto a pioggia, quattro, cinque copie per libreria. Non grosse quantità. E si sono anche risentiti perché ho detto che non ero affatto intenzionato a finanziare la campagna elettorale del loro padrone. È il colmo, anziché scusarsi fanno gli offesi».
La "pioggia" di libri made Berlusconi ha colpito anche la libreria Boragno di Busto Arsizio: «Io non lo avevo ordinato – dice Francesca Boragno – eppure me ne sono arrivate cinque copie. È vero che spesso le case editrici grosse lo fanno, infilandoti nel tuo ordine qualche copia d’ufficio. Però non mi è proprio piaciuta: primo perché non parliamo di conto deposito, bensì di libri con tanto di bolla e quindi fatturati. Secondo perché lede la mia professionalità di libraia. Io scelgo cosa tenere nella mia libreria, anche perché su 55 mila novità all’anno se non scegli muori. E poi in questo caso siamo in campagna elettorale e l’editore è anche il candidato premier, quindi c’è anche un discorso di opportunità».
C’è anche chi non ha ricevuto i libri di Berlusconi, come la libreria Croci di Varese: «Il motivo è semplice – spiega la proprietaria – perché noi abbiamo deciso di non avere un conto aperto con la Mondadori. Scegliamo ciò che vogliamo».
Non è mancato il sarcasmo degli avversari politici sulla vicenda, così il candidato dell’Ulivo Daniele Marantelli: «È giusto segnalare l’invidiabile tempismo, degno del migliore Franco Baresi, con cui il proprietario della Mondadori fa giungere il suo insostituibile contributo agli italiani a due settimane dal voto. L’onorevole Berlusconi è così sicuro che tutti i librai saranno disponibili a finanziare indirettamente la sua campagna elettorale?».
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