La Uil varesina verso il quattordicesimo congresso

I lavori sono previsti per il 13 e 14 marzo al Centro Convegni De Filippi

L’Italia fra Comunità Europea, crisi economica e politica. Il sindacato fra società globale e locale, fra nuovi lavoratori e una società  multietnica. Un’analisi del presente e del futuro della società italiana e soprattutto della provincia varesina, con un’attenzione particolare al mondo del lavoro e del sindacato.
Sviluppo e politiche del lavoro: stabilità, qualità e sicurezza” è quindi il tema del quattordicesimo congresso provinciale della Uil, che si svolgerà lunedì 13 e martedì 14 marzo al Centro Convegni De Filippi (via Brambilla 15).
I lavori inizieranno alle 14.30 con le elezioni della presidenza e la relazione del segretario generale provinciale Marco Molteni. La prima giornata si concluderà con l’intervento del segretario confederale Uil Paolo Pirani e la nomina delle commissioni.
Martedì invece, dopo il dibattito previsto per le nove, ci sarà alle 12.30 l’intervento del segretario Uil Lombardia Claudio Negro.

Fra i temi che verranno affrontati durante le due giornate, non potranno mancare riferimenti alle conclusioni raggiunte durante l’ultimo congresso della Cgil, che si è chiuso a Rimini sabato 4 marzo. «Anche noi siamo molto critici verso l’attuale Governo di centro-destra – spiega Molteni –. Non condividiamo le loro scelte e il fatto di non aver costruito un dialogo con le parti sociali. Anche noi auspichiamo un passaggio al centro sinistra, ma la fiducia non può essere data a priori, anche se è giusto presentare al prossimo Governo il nostro punto di vista».  Se su questo punto c’è accordo fra le organizzazioni sindacali, rimane invece ancora aperto il punto di “disaccordo” sulla politica contrattuale. «In effetti in questo campo non c’è una politica unitaria – continua Molteni -: la Cgil privilegia ancora il contratto nazionale mentre la Uil auspica che si sviluppi un secondo livello di contrattazione, territoriale o nazionale.  Anche in questo campo, prima di uscire pubblicamente con proposte, crediamo sia necessario raggiungere una posizione unitaria».
Non mancherà poi un’ampia pagina dedicata alla flessibilità del lavoro, a quelli che Molteni definisce i lavori “non tradizionali” e che il presidente di Confindustria Luca Cordero di Montezemolo in un’intervista al Sole 24 Ore domenica 5 marzo ha definito “indispensabile”.  «Il punto fondamentale è che il concetto di flessibilità non va confuso con quello di precarietà – puntualizza il segretario generale della Uil -. La flessibilità può esserci, è un fatto “naturale” , ma solo a patto che ci sia contrattazione con le parti sociali».

In campo provinciale invece, l’attenzione sarà posta principalmente su Malpensa, una infrastruttura di cui non sono ancora state sfruttate tutte le potenzialità, sullo stato della concertazione territoriale e sulla ridefinizione al suo interno dei rapporti fra politica  e parti sociali. Ma anche il tema della crisi del tessile. «Quella del tessile – conclude Molteni – non è una crisi improvvisa.  Certamente ha intaccato alcuni settori più “maturi”, ma altri, quelli di nicchia e di eccellenza, sono ancora promettenti. Negli ultimi anni, abbiamo cercato insieme alle istituzioni di affrontare la situazione con interventi che definirei “tampone”, ma la loro efficacia può essere solo temporanea. Al tessile ora serve il supporto del territorio, con investimenti in fomazione, ricerca e nella creazione di cartelli commerciali fra aziende per favorire gli sbocchi commerciali e l’acquisizione di materie prime».

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Pubblicato il 10 Marzo 2006
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