Musica, la forza che guarisce

Un saggio dedicato al legame profondo ed emotivo che ci lega al mondo musicale

Nel film “Tutti i battiti del mio cuore” (De battre mon coeur s’est arreté), del  francese Jacques Audiard che poca fortuna ha avuto in Italia, il protagonista principale è la musica e il suo ruolo salvifico. Anche un picchiatore, speculatore immobiliare, apparentemente incapace di sentimenti, di fronte alla bellezza della musica puo’ ritrovare il senso della propria esistenza.
La musica ha una forza che puo’ guarire e aiutare a trovare il proprio posto nel mondo. Non importa se sia jazz, pop, funky, blues o classica. Ciò che ci lega alla musica è un legame profondo, emotivo, riflessivo e comunicante, statico e dinamico allo stesso tempo. Una forza capace di unire, di creare senso di appartenenza, ma anche di dividere, enucleare e di adattarsi con straordinaria capacità alle tante pulsioni culturali che attraversano il mondo e, a sua volta, capace di generarle.

Sui risvolti psichici, terapeutici e sociologici della musica hanno discusso Boris Lublan Pozza, professore e medico di fama internazionale (recentemente scomparso), Carlo Delli Noci, medico e musicista, e Davide Ielmini, giornalista e critico musicale. Il risultato è un saggio interessante dal titolo “La forza che guarisce” (Centro scientifico editore).
Gli autori percorrono strade apparentemente non connesse tra loro, ma accomunate appunto dall’universo sonoro. Il libro è diviso in due parti: una storica e psicanalitica, l’altra sociologica. Nella prima si analizza il rapporto dell’uomo con il suono e la sua evoluzione nel tempo, il potere simbolico della musica e gli aspetti terapeutici. Nella seconda si analizza la musica nel suo dialogo sociale, nella sua componente consumistica.

«La musica corrisponde a una particolare disposizione d’animo il cui fine ultimo è ascoltarsi e la cui manifestazione è l’emozione». Il potere evocativo musicale va, dunque, oltre la grammatica compositiva ed è prorompente al punto di scomporre i nostri schemi per ricomporli in nuove configurazioni in sintonia con la nostra essenza. L’arte musicale, però, deve fare i conti anche con il proprio tempo, con la società massificata dove il marketing e la pianificazione economica prevalgono sul percorso di conoscenza del singolo. La musica massificata diventa così un’esperienza sempre meno profonda e spontanea, ovvero l’imposizione di modelli calati dall’alto.

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Il libro sarà presentato mercoledì 29 marzo alle ore 21 al
Caffè Letterario di Bergamo in via S. Bernardino n. 53. Alla serata interverranno gli autori Carlo Delli Noci e Davide Ielmini. Interverrano Eugenio Finardi e massimo Cotto

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 28 Marzo 2006
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