Per il Baff un presente d’eccellenza e un futuro di crescita

Inaugurazione in grande stile per il B.A. Film Festival: parata di politici, ma la platea è tutta per Vittorio Storaro

Una realtà sempre più importante ogni anno: questo il B.A. Film Festival, che apre oggi i battenti a Busto Arsizio, ma si svolgerà anche a Legnano e Gallarate. È appena la quarta edizione, ma il festival si conferma manifestaizone di respiro nazionale e non solo, grazie alla presenza di grandi ospiti. Un festival "partito piccolo e diventato grande", come ha osservato il direttore artistico Vittorio Giacci durante la cerimonia inaugurale. Dietro tutto questo un preciso investimento degli enti pubblici, ricordato dall’assessore regionale Ettore Albertoni, mirato a  creare in Lombardia una scuola di arti e mestieri cinematografici.

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Inaugurazione per il B.A. Film festival 2006 4 di 7

Importanti le presenze istituzionali all’inaugurazione tenutasi a Palazzo Bandera: su tutte quella di Roberto Formigoni, presidente della Regione Lombardia. Vi erano inoltre il commmissario prefettizio Paolo Guglielman, l’assessore provinciale Gigi Farioli, rappresentanti delle forze dell’ordine e un pubblico caldissimo che ha ccolto con un’ovazione Vittorio Storaro, maestro di fotografia per il cinema, tre volte premiato con l’Oscar. E proprio la mostra dedicata a Storaro, presentata da Marina Pizziolo, direttrice della Fondazione Bandera, ha accolto il pubblico al termine della cerimonia inaugurale: immagini forti, evocative, mai banali, accostamenti arditi fra opere d’arte antiche di secoli e modernissime fotografie, magie di luci e colori. Con la mostra, "un’enciclopedia della visione", come è stata definita, Storaro mette in opera una ricerca interiore, quella di un’intera vita di lavoro che lo ha spinto ad approfondire la conoscenza della storia dell’arte e della filosofia ("ad un certo punto ho capito quanto avevo da imparare in questi campi"). Per il grande maestro della fotografia, le arti visive del cinema sussumono in sè anche le altre, e i vari mestieri che compongono i mosaico di un film sono tutti essenziali – "per questo chiediamo il riconsocimento come coautori dell’opera: senza di noi fotografi, elettricisti, montatori, truccatori eccetera, non vi sarebbe immagine". Storaro ha ricevuto un premio alla carriera dalle mani del commissario Guglielman, che nel suo intervento aveva lodato il Festival come atto d’amore per il cinema italiano, "spesso ingiustamente sottovalutato", e come avvio di una riconversione produttiva della città che, come ricordava anche Gigi Farioli, "non dimentica di essere quella delle cento ciminiere".

È legittima dunque la soddisfazione di Gabriele Tosi, presidente del Baff, che al termine del suo primo quadriennio di vita si prepara a nuove sfide: già dal prossimo anno, oltre a Legnano e Gallarate, potrà essere coinvolta anche la Valle Olona, i cui Comuni hanno aderito con entusiasmo.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 25 Marzo 2006
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