Pochi soldi dallo Stato, un’assemblea per accendere la fantasia comunale

La giunta ha incontrato i cittadini nella sala del Municipio: sotto i riflettori le limitazioni di spesa imposte dallo Stato ai Comuni

Diversi i temi trattati durante l’incontro tra sindaco ed elettori svoltosi giovedì 30 marzo a Villa Frua. L’assessore Stefano Baldin ha illustrato spese, investimenti e avanzi di bilancio dell’attuale amministrazione comunale con una dettaglia presentazione ricca di grafici e numeri. Nello sciorinare con orgoglio gli oltre 800 mila euro investiti nella struttura scolastica e mensa, l’assessore al bilancio non ha nascosto l’imbarazzo di dover giustificare un costo di 55 mila euro per la ristrutturazione della funivia. “L’investimento ha permesso, grazie all’intervento della Provincia, di donare ad un privato una struttura ex novo grazie ai soldi del Comune” spiega Baldin.

Parecchie sono state le questioni di interesse cittadino spiegate e discusse con i presenti, tra cui le questione del proseguimento della strada provinciale 1 che, dalla rotonda all’inizio della Valcuvia, arriverà fino a Laveno. Grande motivo di orgoglio per l’amministrazione comunale e sollievo per gli abitanti della frazione Pradaccio, è stata la modifica del percorso della strada ad alta frequentazione. E’ stato infatti accettato per il piano territoriale di coordinamento provinciale il progetto urbanistico di ampliamento di via XXV aprile, che proseguirà per via Cavur e sovrapasserà la ferrovia dello stato dietro la ceramica Verbano, raggiungendo il lago senza intaccare il quartiere residenziale e i prati verdi.

Il sindaco Ercole Jelmini ha descritto minuziosamente lo stato dei progetti di riqualificazione delle ex aree industriale come la ceramica lago ormai completamente rasa al suolo e l’area Boesio dove verranno costruite quattro palazzine ma si manterrà un’ampi zona verde aperta al contesto urbano. Per la questione della cooperativa Verbano è stato firmato un protocollo di intesa, mentre l’ex cotonificio Monte Rosa è un problema a cui non si è ancora travata una soluzione.

Stefano Boldrin, assessore al bilancio, ha inoltre espresso l’impotenza nei confronti delle limitazioni di spesa imposte dallo Stato ai Comuni: la finanziaria ha stabilito un tetto massimo alle uscite, calcolato sulla media dei tre anni precedenti e proporzionale alla sola popolazione residente. Le amministrazioni non possono spendere di più di quanto indicato, nonostante i costi vengano coperti dai proventi. L’assessore ha spiegato: “abbiamo dovuto ridurre la spesa di 500 mila euro per poter restare nel patto di stabilità, se non rispettiamo i limiti non possiamo assumere personale, né contrarre mutui“.

L’amministrazione comunale ha manifestato la volontà di incentivare il settore turistico e culturale, fonte di opportunità lavorative e di benessere sociale. Sono stati investiti 70 mila euro per la ristrutturazione del museo della ceramica di Cerro che, anche non è riconosciuto dalla sovrintendenza della regione Lombardia e non può quindi beneficiare delle leggi di settore, raccoglie il patrimonio di vita della nostra società. E’ anche prevista la ristrutturazione della facciata della ceramica Ponte, opera del celebre architetto Portaluppi, e il rifacimento dell’impianto di illuminazione del lungolago non è più a norma.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 31 Marzo 2006
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