Precari e Cosap le preoccupazioni della Rosa nel pugno

«La Giunta Comunale avrebbe dovuto attuare tutta una serie di iniziative che a Varese non si sono viste»

Riceviamo e pubblichiamo

Che i lavoratori precari del Comune di Varese riprendano a manifestare le proprie preoccupazioni circa il loro futuro ed il loro trattamento economico non può certo stupire gli addetti ai lavori (diregenti e ammnistratori) e non dovrebbe stupire i cittadini che direttamente o indirettamente hanno conosciuto il loro impegno: educatrici e operatrici nelle scuole elementari nei nidi e nelle materne, operai, ausiliari e amministrativi.
Preoccupazioni che si aggiungano ad altre legate al costante aumento delle tariffe sui servizi essenziali (gas, acqua, smaltimento dei rifuti, etc.) pagate da tutti i cittadini ma anche dai commercianti e imprenditori varesini.
Per non parlare della vicenda legata all’aumento della COSAP, il canone sull’occupazione del suolo pubblico i cui costo è triplicato ed il cui regolamento finale è stato approvato da F.I., UDC, AN e LEGA NORD insieme a Rifondazione e a FASSA.

Sono tutte faccie diverse di una stessa medaglia che si chiama "programmazione" cioè la pianificazione degli interventi che una Giunta dovrebbe attuare per perseguire determinati obiettivi e che in quasi quindici anni è latitata nell’amminitrazione comunale varesina.

Programmazione e obiettivi legati fra loro e che hanno al loro fondamento regole ben precise che se rispettate obbligano l’amministrazione ad assumere comportamenti coerenti e corretti nei confronti della Comunità che amministra.

Se l’obiettivo era quello di contenere gli aumenti delle tariffe per i cittadini e gli imprenditori presenti sul territorio allora la Giunta avrebbe dovuto adottare un parametro economico entro il quale limitare le proprie pretese. Una buona regola infatti è quella di stabilire in quale misura debbano crescere costi e risorse per l’amministrazione comunale.

Per garantire le risorse aconomiche necessarie alla macchina amministrativa (incluse le retribuzioni dei suoi dipendenti) e garantire la qualità dei servizi essenziali a costi contenuti, (che sono gli altri due obiettivi fondamentali che un’amministrazione devrebbe perseguire e garantire) la Giunta Comunale, avrebbe dunque dovuto attuare tutta una serie di iniziative che a Varese non si sono viste: stringere alleanze con altri comuni per sviluppare eventuali sinergie, coinvolgere i privati nell’attuazione di importanti programmi, utilizzare i nuovi strumenti finanziarie per reperire altre risorse economiche e via dicendo… Iniziative tanto più valide se si tiene conto delle risorse insufficenti messe a disposizione dal Governo nazionale. Cosa è successo invece ? Nell’ambito dei servizi essenziali l’amministrazione Varesina non ha contribuito minimamente a favorire la realizzazione di una Holding di Servizio provinciale anzi sono state create tante scatole cinese che hanno davanti ha sè solo la prospettiva di essere chiuse perchè inutili, sottodimensionate ed ambigue nelle loro finalità statutarie;

Si è proceduti alla vendita dell’Avt e, viste le modalità ed i risultati di questa operazione, verrebbe da dire che anche in questo caso l’unica esigenza e stata quella di far cassa, non certo di risolvere il problema del trasporto pubblico varesino.

Per quanto riguarda i dipendenti comunali siamo sempre sul filo del rasoio mentre per quanto riguarda i grandi progetti basta pensare in quali condizioni versano gli impanti sportivi o le opere viarie, con specifico riferimento ai percheggi (promessi e mai realizzati). Sulle tariffe abbiamo già detto salvo il fatto di non avere ancora sottolineato come in alcuni casi si è operato contrapponendo interesse legittimi invece di farli coesistere. La "COSAP" ne è un esempio: sembra infatti che per accontentare chi non voleva pagare più la tassa sui passi carrai si sia dovuto penalizzare, triplicando i costi della COSAP, chi ha un’esercizio commerciale aperto al pubblico. Che senso ha questa contrapposizione?
Inoltre, non era forse uno degli obiettivi dell’amministrazione comunale quello di promuovere il turismo sul territorio..perchè allora si penalizzano bar e ristoranti..?
Ancora una volta poca chiarezza sugli obiettivi e interventi amministrativi lasciati al caso.

La Rosa nel pugno Varese

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 31 Marzo 2006
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