«Prima o poi Francis Ford Coppola ci chiamerà»
Presentato il programma di Cortisonici 2006, il concorso di cortometraggi giunto alla sua terza edizione
«Prima o poi Coppola ci chiamerà». Scherzano gli organizzatori di Cortisonici, la rassegna di corti cinematografici giunta quest’anno alla sua terza edizione. È vero, loro non sono ricchi quanto il Baff (Busto Arsizio Film Festival), non hanno Francis Ford Coppola tra gli ospiti e nemmeno padrini di rango in platea.
La ricchezza dei Cortisonici sta invece nella proposta innovativa, nella risposta che ricevono dal pubblico (oltre mille presenze alle proiezioni nell’ultima edizione), nella rete di relazioni con i giovani ed esordienti filmaker (non solo italiani) e nello sguardo che va oltre la dimensione nostrana e provinciale.
(foto da destra: Giulio Rossini, Massimo Lazzaroni, Alessandro Leone, Gialuca Gibilaro – Foto ColorGames)
Cortisonici 2006 si terrà dal 2 al 5 marzo. Al bando, pubblicato sul sito www.cortisonici.org, hanno risposto oltre 200 autori: dalla Puglia alla Sicilia, dal Canton Ticino alla Spagna, fino agli Stati Uniti. Accanto al tradizionale concorso, ci sarà una sezione dedicata ai ragazzi, dove saranno presentati i lavori prodotti dai laboratori di alcune scuole della provincia e dell’Altomilanese. Grande attenzione sarà dedicata al cortometraggio della Corea del Sud, una cinematografia che è "emersa" ormai da tempo e che ha dovuto superare, soprattutto nel film di animazione, lo strapotere dei cugini giapponesi.
Cortisonici vuol dire dibattito, incontri e confronto tra chi fa questo mestiere e chi aspira a farlo. Tra i tanti momenti previsti, segnaliamo quello di venerdì 3 marzo alla Palazzina della Cultura di Varese, sulle contaminazioni tra cinema, fumetto e videogame. All’incontro, moderato da Matteo Bordone (Radio 2), parteciperanno: Antonio Serra , sceneggiatore per la Bonelli, Mauro Gervasini, critico cinematografico, Francesco Brizzi, esperto di videogiochi. A Giorgio Ghisolfi, regista ed esperto di effetti speciali, il compito di svelare ai più piccoli i segreti dei cartoni animati.
«Con pochi mezzi si puo’ fare molto – dice Alessandro Leone, dello staff di Cortisonici – Questa manifestazione è il risultato di uno sforzo collettivo, di tanto sudore e volontariato di almeno 15 persone. Noi siamo un gruppo di lavoro che vuole valorizzare una sensibiltà rispetto al cinema presente sul territorio e lo fa mettendo in rete le varie esperienze. Il coinvolgimento delle scuole ne è un esempio».
«Cortisonici – aggiunge Gialuca Gibilaro, direttore artistico – è un modo di procedere per tentativi. È sperimentazione continua, cosa che fino ad oggi ci è riuscita bene. Dedicare uno spazio ad una produzione come quella coreana, poco conosciuta nel cortometraggio ma di ottimo livello, risponde a questa esigenza».
Alle due serate di concorso parteciperanno solo venti opere. Tre le giurie che esamineranno i lavori: una tecnica, formata da esperti, una formata dal pubblico e una dagli studenti di Scienze della comunicazione dell’università dell’Insubria, coordinati dal docente Luca Malavasi, che assegnerà un premio speciale. Gli organizzatori hanno voluto dare spazio anche ad altri lavori fuori concorso e per questo è stata prevista, venerdì 3 marzo con inizio alle 24, una serata speciale nella sala della Filmstudio 90 . «L’abbiamo chiamata ‘Inferno’– spiega Massimo Lazzaroni, direttore organizzativo del concorso – e sarà una proiezione per gli insonni amanti dell’horror e del noir. I corti li bbiamo suddivisi in tre gironi: eccitati, apocalittici e mutanti. Opere sperimentali e politicamente scorrette di giovani registi, tra cui quelle di Lorenzo Bianchini, autore di noir in lingua friulana e membro della giuria del concorso».
Cortisonici 2006 ha ottenuto il patrocinio dell’Università dell‘Insubria e della Provincia. Un buon segnale, anche se questa manifestazione evidenzia il paradosso di un territorio in cui nella proposta culturale manca il ruolo guida della politica. «Se c’è una cosa che abbonda in questo gruppo di lavoro, sono proprio le idee – conclude Giulio Rossini, presidente di Filmstudio 90 e padre putativo dell’evento -. Il problema è ciò che non c’è fuori, perché su questo territorio mancano gli intelocutori politici, mancano le istituzioni che dovrebbero sostenere questi eventi. È un paradosso la società civile è più avanti di chi la rappresenta».
Per saperne di più consultare www.cortisonici.org
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