Sette studenti su cento abbandonano la scuola

Nonostante il calo registrato rispetto allo scorso anno, sono oltre 2.500 i ragazzi in obbligo formativo che escono dal mondo dell'istruzione

Sono 2572 i ragazzi tra i 14 e i 18 anni che non vanno a scuola, pur avendone l’obbligo, in provincia di Varese. Il dato, pur se positivo nel confronto con gli anni precedenti (nel 2003  erano 3490 mentre nel 2004 erano 3004), rimane comunque allarmante perchè non si sa che fine faccia il 6,9% degli studenti: assorbito dal mercato del lavoro nero, abbandonato a sé stesso o, nella migliore delle ipotesi, iscritto a una scuola privata fuori provincia che non è tenuta a dare conto alle autorità istituzionali locali.

La principale falla del sistema educativo sta nel canale della formazione, un’opportunità considerata spesso l’ultima spiaggia per tanti ragazzi con poca voglia di studiare, ma che, per carenze finanziarie, non riesce ad assorbire tutta la richiesta. Anche per il prossimo anno si ripresenta la necessità di reindirizzare almeno 200 studenti che si sono iscritti ai corsi professionali della Regione e che non riusciranno ad avere un posto perchè il numero dei corsi è limitato. Nella nostra provincia partiranno 43 prime classi, ognuna potrà avere un massimo di 20 ragazzi, considerando che, ad oggi, gli iscritti sono già 1150, il problema rimane grave: « Non condividiamo i toni allarmistici – spiega l’assessore all’istruzione Andrea Pellicini – il problema si può risolvere con un’opera intensa di orientamento. I corsi professionali statali (Ipsia ed Einaudi) offrono un percorso formativo analogo a molti corsi dei CFP. Noi abbiamo già avviato quest’operazione di contatto con i ragazzi per trovare un’altrenativa ottimale».

E se il problema della recettività rimane il più spinoso, ugualmente ingarbugliata resta la questione dei finanziamenti regionali. La questione dei 500 euro a studente non si è ancora sbloccata e per l’assessore, in caso di mancato dietrofront da parte della Regione, saranno gli enti locali a dover metter mano ai propri bilanci per trovare i fondi necessari. L’unica cosa certa è che ai ragazzi non sarà chiesto alcun contributo.

Il sistema educativo in provincia, comunque, ottiene sicuramente un giudizio più che favorevole: gli studenti iscritti sono 34.707, di cui 29.343 nel canale dell’istruzione superiore e 2265 in quello della formazione.
Il livello qualitativo è confermato dall’alto numero di studenti che provengono dalle province limitrofe: 6500 ragazzi milanesi, comaschi, novaresi e verbanesi, contro i 1700 varesini "pendolari in uscita". «Il dato – commenta l’assessore all’edilizia scolastica Graziella Giacon – se ci fa piacere, dall’altro ci preoccupa perchè influisce sulla  capacità recettiva delle nostre scuole. Abbiamo avviato un intenso programma di riqualificazione e messa a norma degli istituti varesini. Uno sforzo finanziario pari a circa 40 milioni di euro. Oltre non possiamo andare. Con la Provincia di Como abbiamo stretto un accordo quinquelnnale che prevede sia un rimborso annuo di 100.000 euro sia un coinvolgimento nella programmazione degli interventi di edilizia futuri per programmare armonicamente l’offerta. Anche con la Provincia di Milano stiamo lavorando per raggiungere un accordo analogo».

Sul fronte delle iscrizioni per il prossimo anno si registra la consueta preferenza per i licei: su circa 7600 studenti, il 45% ha scelto il liceo, e in particolare quello scientifico mentre registrano un calo artistico e il linguistico ( Tradate è un esempio) Gli istituti tecnici hanno attratto il 32% del totale, in particolar modo a Gallarate e a Saronno dove sono stati fatti sforzi organizzativi, fanalino di coda sono gli istituti professionali con il 23%.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 08 Marzo 2006
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