Spacciava coca a casa dell’anziana madre

L'uomo aveva un lavoro e arrotondava a fine mese con i proventi dello spaccio: una tendenza sempre più diffusa anche nel Varesotto

Autista d’autobus di giorno, pusher della coca la sera. Il tutto nascondendo e spacciando la polvere bianca a casa dell’anziana madre. Mario De Martino, 46enne originario di Brindisi ma residente a Montegrino Valtravaglia, è stato arrestato ieri sera dalla Squadra Mobile davanti al portone dell’abitazione della madre, in via Bernini a Varese.

L’operazione è scattata all’ora di cena, dopo che le forze dell’ordine nei giorni scorsi avevano ricevuto segnalazioni di un certo Mario che spacciava cocaina nella zona. L’uomo – già noto alla magistratura per la vicenda risalente ai primi anni ’90 legata ad un traffico d’armi tra Italia e Svizzera – è stato trovato in possesso di 50 grammi di cocaina suddivisi in venticinque dosi già pronte per lo spaccio. Inoltre, dopo un’ulteriore perquisizione della sua abitazione e della sua auto, sono stati trovati ulteriori quantitativi e tutti gli strumenti occorrenti per il taglio ed il confezionamento della droga. Sfruttando il cellulare di De Martino, gli agenti di Polizia hanno attirato nella trappola anche due clienti, una ragazza ed un ragazzo poco più che ventenni, che hanno confermato l’attività parallela di De Martino; l’uomo nella vita di tutti i giorni risulta essere un regolate lavoratore: è impiegato come autista presso un’azienda privata.

Con questo arresto si conferma così la tendenza ad arrotondare lo stipendio di fine mese da parte di persone con regolare lavoro con lo spaccio. Anche a Varese le recenti cronache hanno fatto suonare il campanello d’allarme da parte degli inquirenti: in molti tentano di crearsi un business parallelo, un giro illegale col fine di mantenere un tenore di vita adeguato così da aumentare gli introiti a fine mese. Solo pochi mesi fa fece scalpore la notizia di un impiegato di banca che aveva creato una vera e propria centrale di spaccio nello scantinato di casa, mentre la famiglia, ignara, viveva nei piani superiori.
De Martino, che insospettabile non era visto che su di lui pende anche un’accusa della magistratura svizzera di aver fatto da basista per una rapina ad un ufficio postale elvetico, si trova ora al carcere dei Miogni con l’accusa di detenzione e spaccio di stupefacenti. Il suo caso verrà esaminato dal Pm Novara.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 01 Marzo 2006
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