«Svincolo, i giochi non sono ancora chiusi»

Il comitato “No allo svincolo” si sta attivando per costituire un coordinamento di zona che coinvolga anche altri comuni

I comitati ambientalisti non si arrendono: sul nuovo svincolo autostradale di Saronno non è ancora stato deciso nulla di definitivo e i comitati vogliono che i cittadini lo sappiano. «Abbiamo assistito nelle scorse settimane a una sorta di campagna intimidatoria che, attraverso alcuni  giornali  e dichiarazioni pubbliche di vario genere,  dava per certa e ineluttabile la realizzazione dello svincolo Saronno Sud – spiegano i rappresentati del comitato -: una campagna tesa a far nascere l’erronea impressione che “non ci sia nulla da fare” e che sia necessario rassegnarsi. La situazione reale dice invece che sul fronte istituzionale  l’Amministrazione Comunale  di Uboldo ha compiuto passi significativi, respingendo il nuovo progetto di svincolo pervenuto con le integrazioni allo studio di impatto ambientale con  osservazioni più che fondate e motivate, che dovranno essere tenute in debito conto dagli organismi competenti. I giochi sono quindi tutt’altro che chiusi».

Il Comitato Intercomunale Cittadini Attivi No allo svincolo insieme alle associazioni ambientaliste, sta lavorando alla costruzione di un coordinamento di zona, «che travalichi  le divisioni in comuni e  in province per realizzare un quadro complessivo del territorio e dei piani viabilistici previsti per il suo futuro e dare vita a un piano di interventi integrati e articolati  per farvi fronte, primo fra tutti l’invito agli amministratori locali ad alzare lo sguardo e a considerare i progetti in discussione non come fini a se stessi, ma come facenti parte di un più vasto progetto comprensivo».

«In tutto il circondario – spiegano dal comitato – incomincia ad apparire chiaro il disegno più ampio che tende a fare del territorio da Milano fino  alla Svizzera una sola e indiscriminata cementificazione. Ricordiamo a questo proposito l’ampliamento della A9, la Varesina bis, il nuovo Sempione,  il previsto  insediamento di una nuova zona industriale logistica ai confini con  Cantalupo, il progetto dell’amministrazione di Cerro Maggiore  di costruire una nuova strada che costeggerebbe l’autostrada Milano-Varese con svincolo con entrata e uscita che distruggerebbe una fetta del bosco di Origgio, e, per chiudere il quadro, il destino paventato per l’ area ex Alfa Romeo di Arese, sul quale incombe il rischio di diventare un immenso polo logistico che vedrebbe un traffico pari a decine di migliaia di  camion giornalieri».

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Pubblicato il 15 Marzo 2006
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