Tagli alla Navigazione, sta alle Regioni battere un colpo

L'incontro di questa mattina con i raprresentanti di Vco, varese e Novara è suonato come una sveglia per gli enti regionali. Primi effetti sui passeggeri

«Aspettiamo un segnale dalle tre Regioni coinvolte dalla gestione della navigazione sui grandi laghi».  Se non ci pensa lo Stato ci dovranno pensare loro a ripianare i 9 milioni di euro che mancano all’appello per la navigazione dei grandi laghi di Como, Garda e Maggiore. Non si spengono i riflettori sulla vicenda dei tagli alla Navigazione del lago Maggiore e questa mattina, venerdì 3 marzo, si sono riuniti nella sala consiliare del comune di Laveno il sindaco della città lacustre, i rappresentanti del consigli provinciali di Varese, Vco e Novara e  un rappresentante del consiglio regionale della Lombardia.

Ad aprire il dibattito è stato il presidente della Navigazione del Verbano Massimo Checcucci che ha sottolineato la dipendenza dell’ente per il 50% dai fondi messi a disposizione dallo Stato. «Nell’ultima finanziaria abbiamo dovuto subire senza possibilità di replica – ha detto Checcucci – un taglio di 9 milioni di euro per i tre laghi che per il nostro lago si sono concretizzati in un taglio delle risorse del 30% rispetto al budget complessivo». Questo taglio ha portato al ridimensionamento del numero delle corse ei traghetti e ad un taglio sul personale stagionale a partire da questa estate. Per il sindaco Ielmini si tratta di una decisione che colpisce una delle fonti principali per l’economia delle regioni affacciate sul Maggiore e cioè il turismo proprio quando i dati descrivevano, come ha ricordato l’assessore al turismo del Vco Diego Coretti, un aumento dello 0,5% del numero di passeggeri nel 2005.

Da qui la richiesta, dato che il parlamento è stato sciolto e si attendono le prossime elezioni per il nuovo governo, di ripianare la mancanza di questi fondi alle tre regioni di Lombardia, Piemonte, Veneto e la provincia autonoma di Trento. Secondo Coretti «è necessario che anche l’Insubria faccia valere la sua voce su questo tema». Carlo Baroni, assessore ai trasporti della Provincia di Varese, sottolinea il conflitto di competenze tra Stato e Regioni sul tema della navigazione che vede il governo a decidere dal punto di vista economico e la regione nel ruolo di gestione: «E’ necessario che sia la regione a gestire in prima persona tutta la questione con i soldi dei trasferimenti dallo Stato».

A rincarare la dose è Manolo Marzaro, rappresentante dell’opposizione in consiglio provinciale:«Il nord della provincia soffre da moltissimi anni del problema dei trasporti  – ha detto Marzaro – e andrebbe riproposta con forza la possibilità del biglietto integrato per gli spostamenti con più mezzi, cosa che si dice da molto tempo ma che nessuno ha mai affrontato». Intanto il solo lago Maggiore conta 4 dei 9 milioni di passeggeri che ogni anno usano i traghetti per muoversi sui laghi. Ora la paura è la contrazione dei passeggeri n seguito ad un peggioramento qualitativo del servizio.

Qualche segnale giunge dalla società civile e la presenza della professoressa Porrini dell’istituto tecnico Cobianchi di Intra ne è la prova:«I primi tagli stanno già condizionando studenti e professori che ogni giorno si recano sull’altra sponda  – ha detto la Porrini – in quanto i tagli alle corse hanno colpito le fasce orarie di punta come nel caso del traghetto delle 13,40 soppresso; ora molti sono costretti ad uscire tutti i giorni in anticipo da scuola per non perdere quello dello delle 13,15». La paura è il contraccolpo che si potrebbe verificare dal prossimo anno quando i ragazzi che usciranno dalle medie doranno scegliere che scuola fare. I lavoratori della Navigazione, intanto, hanno indetto uno sciopero di 4 ore per lunedì 6 marzo in segno di protesta contro i tagli.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 03 Marzo 2006
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