Terremoto nella Zona 3, gioiello della Protezione civile

Con una lettera ai 35 sindaci e alle istituzioni provinciali e regionali, il coordinatore Maurizio Magrin e la segreteria operativa si sono autosospesi

Terremoto nella Zona 3, riconosciuto gioiello organizzativo della Protezione civile lombarda e nazionale, che ha la propria sede operativa a  Vedano Olona. Con una breve lettera il coordinatore generale della Zona 3 Maurizio Magrin (nella foto) e l’intera segreteria operativa si sono autosospesi, per chiedere chiarezza alle istituzioni preposte riguardo al ruolo  e al futuro del coordinamento che raggruppa ben 35 comuni del Varesotto. La notizia ha fatto molto rumore e il momento è delicato, ma Magrin, così come tutti i responsabili del coordinamento della Zona 3, hanno fatto sapere che non ci saranno interruzioni nel prezioso servizio assicurato sul territorio dai gruppi comunali di Protezione civile.

"Io non sono un politico e non faccio politica, anche se qualcuno mi ha accusato di questo per la mia lettera di autosospensione – spiega Maurizio Magrin – ma abbiamo dovuto prendere questa decisione perché le istituzioni preposte, i sindaci e tutti gli organismi che entrano nel complesso meccanismo della protezione civile si rendano conto della difficile e per molti versi deprimente situazione in cui si è venuta a trovare la Zona 3. Bisogna che sia fatta subito chiarezza sul ruolo e sul futuro del coordinamento intercomunale". Per questo Magrin e la segreteria hanno chiesto un incontro urgente ai tre sindaci capofila del coordinamento (Vedano Olona, Fagnano Olona e Jerago con Orago) che è già stato fissato per lunedì prossimo, 3 aprile.

Ma qual è stato il problema che ha fatto prendere questa decisione per molti versi clamorosa? "Non voglio addentrarmi ora in episodi specifici ne’ fare nomi – spiega  Magrin –  ma è chiaro che c’è una situazione di grande disagio perché ci sono personaggi istituzionali che non riescono ad accettare che la Zona 3 è una realtà unica e coesa e che tentano di delegittimarla e, nei fatti, di smantellarla". Uno scenario che appare semplicemente incredibile, soprattutto alla luce dei numerosi riconoscimenti tributati non solo a livello provinciale, ma anche lombardo e addirittura nazionale, all’organizzazione messa in piedi in questi anni nel coordinamento intercomunale guidato da Magrin.

Con oltre 700 volontari, 35 gruppi comunali e una potenzialità organizzativa che è stata ampliamente illustrata nel corso della festa organizzata lo scorso novembre a Vedano Olona, la Zona 3 in soli sette anni è diventata una realtà di primo piano nel panorama della Protezione civile italiana e per tutti (non solo per i volontari e i sindaci di riferimento), la sola idea che venga smantellata, è al di là di ogni comprensione: "Non credo che sia possibile cancellare una simile realtà, perché il rapporto di fiducia con il territorio è molto forte e radicato, come dimostrano le moltissime telefonate di solidarietà ricevute in questi giorni, ma qualcuno ci sta provando – conclude Magrin – Il momento è sicuramente difficile ma piuttosto che lasciare questa realtà a cui io e tutti gli altri volontari abbiamo lavorato con tanto impegno e passione, mi creda, mi faccio ammazzare".

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 29 Marzo 2006
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