I nazional socialisti sbarcano a Duno
Il Movimento nazionalista e socialista dei lavoratori si ispira apertamente alla dottrina di Hitler e soci. E correrà alle prossime amministrative
Per chi pensa che il partito nazionalsocialista sia solo un triste ricordo del passato, c’è una sorpresa: a Duno si presenta il Movimento Nazionalista e Socialista dei Lavoratori. Non ci sono errori di stampa o di battitura, è la realtà, confermata dall’assenso della commissione elettorale circoscrizionale di Gavirate, che ha dato il via libera alla corsa di Carmine Anania alla poltrona di primo cittadino di Duno. A Inarzo, per questioni di forma, la stessa lista è stata bocciata: i timbri non sono in regola.
Le parole del coordinatore del movimento, Pierluigi Pagliughi, lasciano a dir poco perplessi: «Sono nazista da quando ho venti anni – spiega -. Non vedo nulla di strano, siamo una formazione politica indipendente, ispirata al partito nazional-socialista: prendiamo spunti dagli ideali dei partiti che in diversi Stati hanno accolto le istanze nazionaliste e socialiste, portate alla massima espressione dalla Germania di Hitler». Quando parla del Führer, Pagliughi specifica che «era solo un uomo, non un Dio. Gli ideali spesso sono rovinati dalle azioni, ma bisogna analizzare la base di partenza: quando si entra in chiesa nessuno pensa ai morti provocati dall’Inquisizione – prosegue -, non vedo perché si debbano collegare fatti di 50 anni fa ad un’ideologia, che in sé e per sé ritengo giusta. Non è un caso che alle elezioni il partito di Hitler ha preso il 90 per cento dei voti: è il movimento dei lavoratori, della gente».
Se gli si chiede se non crede che il nome del suo movimento possa offendere qualcuno, visto che il nazional-socialismo fa rima con olocausto, shoah e campi di sterminio, Pagliughi risponde che «non si parla mai dei morti tedeschi e italiani sotto le bombe americane e alleate. Non credo di offendere nessuno, la guerra è guerra, in un conflitto è normale che la gente muoia. I morti ebrei sono presunti – prosegue Pagliughi –, i campi di sterminio sono diventati tali solo dopo il 1948. Hanno stancato con questa mania di protagonismo, anche perché oggi sono l’unica nazione che pratica l’apartheid di stato». Pagliughi precisa anche di «non essere razzista. Oggi la genetica ha dimostrato che gli uomini sono tutti uguali. Certo – specifica – ci sono popolazioni che storicamente hanno fagocitato altre in modo indiscutibile».
Il “partito” di Pagliughi non ha mai avuto problemi con la legge: «Solo qualche indagine – specifica – senza conseguenze. Il reato di apologia di nazismo (termine che Pagliughi rifiuta perché è “come dare del terrone ad un meridionale”, ndr), in Italia non c’è. Esiste quello per apologia di fascismo, una cosa diversa da quello che siamo noi». La sigla che compare sul logo, a scanso di equivoci, porta la doppia dicitura in tedesco e italiano: Nsab-Mlns (Nationalsozialistische arbeiter bewegung – Movimento nazionalista socialista dei lavoratori).
Tutto ciò nel 2006, a Duno, nella ricca e democratica provincia di Varese, la stessa che ha visto Priebke ospite in villeggiatura e svastiche a salutare il 25 aprile a Venegono.
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