Arrestato Vittorio Emanuele di Savoia

È accusato di associazione per delinquere finalizzata alla corruzione e al falso e allo sfruttamento della prostituzione. Coinvolti i clienti del Casinò di Campione

Lo hanno preso mentre stava nella sua casa di Varenna sul lago di Como. L’ordine di arresto arriva dal Gip di Potenza Alberto Iannuzzi, dopo un’indagine svolta dal pubblico ministero, Henry John Woodcock. Un magistrato conosciuto per una serie di operazioni in cui vennero coinvolti ministri, politici e personaggi molto noti.
Vittorio Emanuele di Savoia è accusato di associazione per delinquere finalizzata alla corruzione e al falso e allo sfruttamento della prostituzione. Quest’ultima accusa sembra legata al reclutamento che avrebbe garantito per alcuni clienti del casinò di Campione.
La struttura da gioco è legata anche all’altra accusa perché ci sarebbe un vero e proprio "mercato" dei nulla osta per i videogiochi ed altri apparecchi elettronici utilizzati per il gioco d’azzardo in cui sarebbe coinvolta anche la criminalità organizzata siciliana.

L’inchiesta era partita nel maggio scorso con l’arresto di una banda specializzata in truffe. Ora le manette sono scattate per altre dodici persone in varie località del paese. Per sei di loro, insieme con Vittorio Emanuele si sono aperte le porte del carcere. Nell’indagine anche Salvatore Sottile, portavoce di Gianfranco Fini, ma l’ex ministro risulta del tutto estraneo alla vicenda.
Le reazioni non si sono fatte attendere e dai microfoni del Tg5 il figlio Emanuele Filiberto ha usato parole di fuoco contro il magistrato di Potenza. "E’ l’ennesimo colpo pubblicitario di Henry John Woodcock. Spero che sia certo delle accuse che muove altrimenti sarà l’ ultima volta che farà qualcosa".
Solidarietà al principe da parte di alcuni esponenti politici della Casa delle libertà che hanno attaccato anch’essi il magistrato per un’iniziativa definita "eclatante, incomprensibile e oscurantista".

Vittorio Emanuele finì in carcere 28 anni fa, nell’agosto del 1978 per aver sparato, a un giovane diciannovenne tedesco, Dirk Hamer, che morì dopo quattro mesi di penosa agonia. Il principe venne poi assolto dall’accusa di omicidio preterintenzionale in modo definitivo nel 1991.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 16 Giugno 2006
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