Conti pubblici, è profondo rosso
"Peggio che nel 1992" sentenzia il ministro dell'Economia Padoa Schioppa: lacrime e sangue in vista? Serviranno oltre 20 miliardi di euro in manovre entro un anno
Lo stato dei conti pubblici italiani è più grave del previsto: a denunciarlo con forza è il ministro dell’Economia Tommaso Padoa Schioppa, riferendo che "per certi aspetti è peggio che nel 1992". L’indebitamento pubblico non fa che crescere, denuncia il ministro, preoccupato, di fronte alle commissioni Bilancio di Camera e Senato. Il problema, a questo punto, diventa quello, difficile, di coniugare rigore e risanamento con una politca di crescita votata alla competitività.
In abse a queste considerazioni, il ministro ha potuto quantificare approssimativamente la portata dell’annunciata "correzione strutturale" dei conti pubblici, che dovrà essere di almeno 1,6 punti percentuali del Pil nel periodo 2006-2007 (pari all’incirca a 22 miliardi di euro), di cui almeno la metà nel 2006, e di 0,5 punti per gli anni successivi – beninteso, se le cose si rimetteranno a marciare per il verso giusto.
Queste misure dovrebbero avere efficacia "per un anno o due", secondo Padoa Schioppa, che ribadisce l’intenzione di rigettare la filosofia dell’una tantum in favore di un riassetto strutturale dei conti dello Stato, vista la serietà della situazione.
La manovra bis sarà varata il 7 luglio prossimo insieme al Dpef (docuemnto di programmazione ecomnomico-finanziaria); non mancheranno misure a sostegno dell’equità sociale, ha detto ancora Padoa Schioppa. Si punterà a ridurre il rapporto fra debito pubblico e Pil, mettendolo inoltre "in permanente discesa". Contemporaneamente bisgnerà favorire una crescita stabile del PIl, sul 2% annuo – valore che non si vede da qualche anno e dipende in misura crescente da fattori globali. Per il ministro si intravede una piccola ripresa, e le prospettive congiunturali sono positive, ma èa ncora presto per dichiarare la fine della crisi.
La riduzione del cuneo fiscale, un problema che penalizza molto le imprese italiane, sarà introdotta con la finanziaria vera e propria: è una tematica complessa, dichiara Padoa Schioppa, di non immediata soluzione. Nondimeno, per il governo di Romano Prodi questa rimane un’assoluta priorità: si interverrà non a pioggia ma in modo selettivo, avverte il ministro dopo il suo incontro con il presidente di Confindustria Montezemolo, cui ha chiesto un forte impegno per la produttività delle aziende.
Uno dei problemi denunciati dal ministro è la scarsa trasparenza dei conti pubblici, soprattutto in relazione alla spesa di regioni, province, comuni. "Non conosciamo l’entità dell’indebitamento degli enti locali" sottolinea Padoa Schioppa, "e questo ci pone in pessima luce con l’Europa e i mercati, è un problema da affrontare".
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