Crisi idrica, “vincere gli sprechi e cambiare il sistema tariffario”
L'appello di Antonio Bortoluzzi, di Amici della Terra: «Il consumo d'acqua deve essere pagato secondo l'effettivo consumo familiare»
Riceviamo e pubblichiamo
Egregi Signori,
la grave situazione di deficit idrico di molti comuni della Provincia di Varese preoccupa non poco la scrivente associazione, che ogni anno, di questo periodo, si trova a dover raccogliere le forti lamentele della popolazione provinciale a secco di acqua, le grida dei molti gestori pubblici e privati e a lanciare proposte e consigli agli amministratori della cosa pubblica che puntualmente non solo mancano nell’adottare provvedimenti risolutivi ma, troppo spesso, finiscono per dimenticarsi delle crisi e delle emergenze che di anno in anno divengono più preoccupanti.
Anche quest’anno cerchiamo di fare la nostra parte, non solo auspicando di essere ascoltati aprendo un fruttuoso pubblico contraddittorio ma, anche, chiedendo di essere compresi a’sensi della legge 241/90 nei procedimenti che in sede pubblica devono essere aperti in conseguenza della presente.
Lamentiamo, in primo luogo, i ritardi con cui si è data applicazione alla L. 5-1-1994 n. 36 (c.d. Legge Galli) che fino ad ora non può dirsi ancora effettiva.
Ci vuole una maggiore preveggenza da parte sia di chi ci deve amministrare sia di chi deve avere una funzione di controllo. Occorre, come del resto nelle spirito della legge, vengano assunti provvedimenti di lungo periodo.
Servono, secondo noi, a poco delle decisioni di breve respiro, assunte da singoli comuni a macchia di leopardo. Dei provvedimenti non solo tampone che abbiano le caratteristiche da noi invocate, è opportuno siano presi, invece, da un unico gestore e devono valere per tutta la Provincia come prevede la citata Legge Galli.
Deve trovare, appunto, concreta attuazione il servizio idrico integrato realizzando finalmente un ciclo dell’acqua.con una visione complessiva e razionale delle problematiche dei servizi idrici
I fondi che saranno necessari potranno essere rinvenuti attraverso una ristrutturazione dell’attuale sistema tariffario.
Va, inoltre, benissimo evitare sprechi d’acqua (soprattutto in momenti di grave deficit idrico) con apposite ordinanze sindacali ma nella logica da noi invocata di adottare provvedimenti strutturali , come, del resto, previsto dalla citata Legge Galli, occorre con la massima urgenza superare il metodo tariffario attualmente in voga, applicandone uno innovativo per il quale il consumo d’acqua deve essere pagato secondo l’effettivo consumo familiare.
Cordiali saluti.
Il Presidente
Arturo Bortoluzzi
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