Farioli: “Per i miseri imploro perdono, per i deboli pietà”

Il giorno dopo la tempesta Forza Italia e la maggioranza serrano le fila intorno al nuovo sindaco

Il giorno dopo la tempesta Forza Italia e la maggioranza serrano le fila intorno a Farioli, isolando l’estemporanea ribellione di Diego Cornacchia, e giustificano le scelte che hanno portato al "cambio in corsa" di Mario Crespi (nella foto) al posto di Carenzi all’interno della Giunta.

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Gigi Farioli, che in pochi giorni ha già capito quanto può essere amaro il pane del sindaco, difende le scelte che hanno portato in aula una Giunta diversa da quella presentata sabato scorso. Un cambio che ha visto sparire un assessorato, letteralmente: le deleghe in campo sanitario di Carenzi non sono infatti ricoperte dall’avvocato Crespi, che si occuperà invece di affari legali e generali, rapporti con il Tribunale e patrimonio comunale. Così Farioli: "Io ho cercato fino in fondo di creare la Giunta migliore possibile nelle condizioni date", che è sottinteso non siano quelle ideali. È ben noto che l’ottimo è nemico del buono, si consola il sindaco, ricordando che "chi tenta di creare un paradiso più spesso produce l’inferno in terra". Sul piano delle richieste concrete, Farioli ha posto determinate condizioni alla coalizione per accettare il mini-rimpasto con cui la sua amministrazione si è aperta – un rimpasto che ha dato all’opposizone l’occasione di gridare già alla crisi (?). Il sindaco, fra l’altro, ha ottenuto che Angelo Carenzi, l’assessore indipendente alla salute sacrificato sull’altare della ragion di partito, non solo continui ad occuparsi della costituenda Fondazione sanitaria (ancora priva di un nome), ma che anche Gallarate conceda all’assessore defenestrato eguale incarico, a testimonianza dell’impegno di Mucci e dei suoi di perseguire il progetto e soprattutto di ricucire definitivamente i rapporti con Busto, che sotto Rosa erano pessimi quando non inesistenti.

Sistemato Carenzi, sistemato Crespi, resta il bubbone fatto scoppiare in pubblico da Diego Cornacchia. "Da lui non mi attendo nè scuse nè niente" taglia corto Farioli. "Più d’un collega in consiglio mi ha offerto sostegno legale se dovessi querelarlo, ma a me bastano le centinaia di telefonate ed e-mail di solidarietà nei miei confronti e di condanna verso l’atteggiamento di Cornacchia. Tra coloro che mi hanno espresso questi sentimenti vi sono anche una trentina di persone che avevano dato a Cornacchia il voto di preferenza, e se ne sono amaramente pentite. Aggiungo solo questo: domenica scorsa ero alla processione, e ho sentito questa frase in un canto: ‘Per i miseri implora perdono, per i deboli implora pietà’".

La doppia tegola (cambio in Giunta e "caso Cornacchia") tuttavia è pesante, e fa male; non la si può liquidare come un incidente di percorso. Franco Castiglioni (foto), segretario cittadino degli azzurri, è diplomatico. "È evidente che c’erano problemi rispetto agli equilibri interni del partito" ammette a riguardo del mini-rimpasto. "Si è trovata una soluzione ‘alta’, condivisa dal sindaco; e io credo che alla fine la Fondazione potrà persino trarre vantaggio dal fatto che Carenzi non sia assessore a Busto: come si è visto Gallarate garantisce infatti da subito il suo appoggio al progetto della Fondazione". Sul caso Cornacchia i toni si fanno più chiari. "In politica ci sono regole da accettare, si sa che viene il momento delle decisioni". Non sempre irrevocabili, come si è visto, ma sorvoliamo. "Chi sta in un partito deve sottostare a queste regole anche quando ha ambizioni personali. L’atteggiamento di Cornacchia è stato assolutamente sbagliato: offese gravi, inopportune ed ingiustificate al sindaco. Capisco la sua delusione, ma non erano quelli il modo ed il luogo per esprimerla. Il pensiero del consigliere non è compatibile con quello del gruppo di Forza Italia, di cui ancora formalmente fa parte. La situazione non è recuperabile se non dopo un chiarimento delle sue dichiarazioni, in privato – con il partito – e in pubblico". Si chiede insomma a Cornacchia di recitare il mea culpa e rientrare nei ranghi. Quando osserviamo che il consigliere ribelle ha avuto ben 412 preferenze, la risposta di Castiglioni è netta: "Forza Italia ha preso 10.800 voti. Se anzichè con noi Cornacchia si fosse candidato con la lista, che so, Piripicchio, per usare una sua espressione di ieri sera, in consiglio non ci sarebbe entrato. Credo proprio che debba qualcosa al partito, e che di fronte ad esso debba giustificarsi". Chi vivrà, vedrà.

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Pubblicato il 23 Giugno 2006
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