Forza Italia perdona Cornacchia

Il consigliere comunale non sarà espulso dal gruppo consiliare degli azzurri; il "perdono" ufficiale a mezzo comunicato stampa concordato fra le parti

Diego Cornacchia (nella foto) l’ha fatta franca, almeno per stavolta. Nonostante la sua filippica contro il sindaco Farioli nella prima seduta del nuovo Consiglio comunale, non sarà espulso dal gruppo degli azzurri, che anzi cristianamente lo manterrà fra le sue file. Il perdono ("ma se è un perdono lascio a voi giudicarlo…" commenta l’interessato) giunge con un fax inviato dalla sede bustocca di Forza Italia. Questo il testo:

"Il gruppo consiliare di Forza Italia, riunitosi per esaminare l’intervento del consigliere Diego Cornacchia svolto durante il Consiglio comunale del 22 giugno u. sc., dissociandosi e stigmatizzando le dichiarazioni del consigliere, ha preso atto che lo stesso ha riconosciuto che il suo intervento, peraltro effettuato in un momento di particolare tensione ambientale, è andato oltre le sue reali intenzioni, che rimangono – in concreto – quelle di porsi al servizio della città di Busto Arsizio, delle relative istituzioni e del gruppo consiliare di appartenenza.

Il consigliere chiede venia alle persone cui le sue dichiarazioni hanno potuto creare imbarazzo; ribadisce che, se avesse potuto svolgere compiutamente il suo pensiero, le conclusioni sarebbero state diverse.

Porrà il suo futuro impegno a beneficio dell’amministrazione della città in sintonia con la coalizione di maggioranza.

Firmato: Diego Cornacchia (consigliere), Paolo Genoni (capogruppo)"

Dopo le reprimende, giunge dunque il momento della misericordia per la "pecorella smarrita" – non a caso, a cofirmare il documento è un sincero cattolico come il capogruppo Genoni, poco incline ad infierire per carattere e convinzioni. "Ma il sindaco stesso mi aveva già perdonato via stampa il giorno dopo il consiglio comunale" ricorda Cornacchia. "Abbiamo concordato questo documento; io ho trovato che non ledesse minimamente la mia dignità" così il consigliere risponde a una nostra domanda, "semmai riporta la questione nei suoi corretti termini. Il fatto è che il presidente Speroni mi ha impedito di terminare il mio intervento, già inframmezzato di perdite di tempo, fra il pubblico che faceva brusio, Porfidio che, chiamato in causa, interveniva, eccetera… Un fraintendimento? No, non userei questo termine" si schermisce il consigliere. "Dico piuttosto che davvero, se avessi potuto chiudere il mio intervento le cose si sarebbero messe diversamente".

Cosa abbia indotto Forza Italia a tanta mitezza, di fronte a dichiarazioni che restano agli atti (e che l’interessato non pare avere intenzione di rinnegare) resta un mistero; fatto sta che per ora il "caso Cornacchia" è brillantemente risolto. Fino al prossimo consiglio comunale, almeno.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 28 Giugno 2006
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