Giro di vite sulle moschee
Domani (martedì) il Consiglio regionale discuterà alcune modifiche restrittive proposte dalla Lega. Probabili ripercussioni anche sul caso di Gallarate
Il titolo, “integrazione e modifica della legge regionale per il governo del territorio”, apparentemente dice poco o niente, ma in realtà si tratta di una delle questioni più delicate e spinose affrontate dal Consiglio regionale negli ultimi tempi. Proposta dalla Lega e condivisa dal resto del centrodestra, la legge verrà discussa domani (martedì) con l’opposizione che annuncia battaglia.
Le proposte di modifica al centro della polemica sono quelle che riguardano la legge urbanistica, in particolare quella relativa alla procedura per la destinazione d’uso degli immobili già esistenti da trasformare in luoghi di culto. L’intento, esplicitamente dichiarato dai leghisti, è quello di mettere un freno al proliferare delle moschee sul territorio lombardo, in nome della reciprocità. «Basta con queste persone che pensano di avere solo diritti e nessun dovere – afferma il consigliere Stefano Galli – nei loro paesi se uno prova a costruire una chiesa viene ammazzato».
In Regione si annuncia dunque un giro di vita sui luoghi di culto islamici, con il via libera di tutta la Casa delle Libertà. Tra le modifiche alla legge regionale sul territorio vi sono infatti alcuni aspetti legati all’edilizia, cui i partiti del centrodestra tengono molto. Ed è proprio questo l’aspetto più spinoso della questione, che il centrosinistra non ha mancato di sottolineare. «Formigoni ed i suoi avallano queste posizioni della Lega in cambio del via libera alla politica di occupazione del territorio che sta devastando la nostra regione» attacca Mario Agostinelli, capogruppo di Rifondazione comunista.
Tornando invece alla questione relativa ai luoghi di culto, le modifiche che verranno discusse domani al Pirellone riguardano da vicino anche il “centro culturale islamico” di Gallarate. In caso di ulteriore inasprimento delle norme infatti, molto probabilmente si aprirebbe un nuovo capitolo di interrogazioni e ricorsi. Le modifiche proposte dalla Lega, oltre ai vincoli per le nuove moschee, prevede infatti alcuni aspetti pregressi che andranno a complicare ulteriormente la vicenda relativa al capannone di via Varese. «Questa legge è un atto criminale – denuncia il portavoce della Comunità islamica varesina, Samir Baroudi – vogliono portare la gente all’esasperazione, si tratta di uno sbaglio storico in un contesto di globalizzazione. La Lega vuole riportare l’Italia nel Medioevo e non si accorge che così facendo minaccia i suoi interessi nel mondo: penso agli episodi di violenza accaduti a Bengasi, quando fu incendiata l’ambasciata italiana». Dopo la critica frontale Baroudi tende però ad abbassare i toni, ribadendo che i musulmani varesini agiranno sempre nel contesto della legalità: «Noi combatteremo con l’arma del diritto, come abbiamo sempre fatto, il problema è che ci può sempre essere qualche fanatico che, sentendosi umiliato, compia dei gesti sconsiderati».
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