Islamici, attesa la mediazione di Fassa e del Prefetto
Domani pomeriggio, sabato 10 giugno, alle 14.30, il presidio a Villa Recalcati. Il neo assessore alla Cultura indicato come l'uomo giusto al posto giusto
Domani si annuncia un caldo pomeriggio a Varese. La comunità islamica di Gallarate ha infatti confermato di voler manifestare davanti alla Prefettura del capoluogo di provincia, alle 14.30. La protesta, l’ennesima, per rivendicare il diritto ad un luogo di culto, dopo il nuovo decreto del primo cittadino gallaratese che vieta l’uso del capannone di via Varese, acquistato dagli islamici. Se i musulmani vedono in Nicola Mucci il primo avversario, l’uomo che si oppone con tutte le proprie forze alla creazione di una moschea o di un centro culturale islamico a Gallarate, c’è una figura che nella nuova giunta gallaratese può aprire spiragli di dialogo: Raimondo Fassa (foto). Le dichiarazioni di questa mattina, a margine della preghiera del venerdì, vanno in questa nuova direzione: sia Mafhoudi, sia Baroudi, sia Ratchdi e Karhtaoui, i maggiori esponenti all’interno della comunità musulmana, hanno accolto con favore la nomina dell’ex sindaco di Varese all’assessorato alla Cultura. Un ambito ampio, che lo stesso Mucci in sede di presentazione ha presentato come «l’assessorato che dovrà tenere i contatti con le identità culturali, valorizzando ognuna e promuovendo le numerose espressioni che si affacciano sul territorio».
Fassa sembra l’uomo giusto per risolvere l’annoso problema islamico a Gallarate. Già domani, sabato 10 giugno, potrebbe esserci il primo incontro tra il neoassessore e i responsabili della comunità musulmana: il Prefetto di Varese Roberto Aragno (foto) dovrebbe ricevere la delegazione e con molta probabilità chiederà l’intervento di Fassa: «Sono ovviamente disponibile ad un incontro – spiega -, se il Prefetto me lo chiederà, parteciperò volentieri. Sono contento che abbiano deciso di non marciare da Gallarate a Varese, potrebbe essere l’inizio di un dialogo. Pian piano la strada si sta aprendo, con pazienza e rispetto reciproco. Conto anche sulla mano di Dio, qualunque esso sia: come è scritto nel Corano e nella Bibbia, Dio è misericordioso». Fassa ha ricevuto il mandato di trattare per conto dell’amministrazione: «Non agisco in prima persona – continua – ma per conto del Comune. Impossibile darsi scadenze per ora, vediamo se per prima cosa possiamo cominciare il dialogo, poi vedremo se potremo continuare su questa strada. Noi il dialogo non lo rifiutiamo».
Il neo assessore non è l’unico a puntare sul dialogo. L’ex imam Mohamed Mafhoudi ha infatti invitato alla saggezza e al buon senso, Samir Baroudi, portavoce della comunità islamica varesina, anche. Inoltre martedì scorso i responsabili della comunità gallaratese, Mohamed Ratchdi e Hamid Karthaoui, avevano incontrato il prevosto di Gallarate, Franco Carnevali: come fa da mesi ormai, il monsignore ha invitato tutti a ricercare il dialogo, partendo dalle parole dette e scritte dal cardinal Tettamanzi nel marzo scorso. Il dialogo deve partire, le premesse ci sono. Alle parti l’onere di aprire la difficile strada del confronto.
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