Pipolo: “Al Galmarini situazione insostenibile”
Dura lettera dell'Assessore alla Sanità ai sindaci del Bacino d'utenza: sotto accusa l'organizzazione del presidio e i ritardi per la prenotazione di esami e prestazioni specialistiche
"Credo che ormai la misura sia colma e che la insostenibile situazione in cui si trova il nostro ospedale sia sotto gli occhi di tutti". E’ un giudizio estremamente duro quello che l’assessore alla Sanità del Comune di Tradate, Vito Pipolo, ha affidato ad una lettera inviata a tutti i sindaci del bacino d’utenza dell’Ospedale Galmarini e a quelli di Busto e Saronno.
La critica dell’assessore prende di mira innanzitutto i tempi per l’erogazione di esami e visite specialistiche: "E’ purtroppo esperienza personale di tutti i giorni ricevere lamentele che denunciano i ritardi con cui l’Ospedale di Tradate risponde alle richieste dei cittadini di poter effettuare. in tempi accettabili, buona parte delle visite specialistiche e degli esami strumentali richiesti. Quali sono le risposte che i cittadini ricevono quando telefonano al Cup dell’Ospedale Galmarini per prenotare una visita specialistica o un esame strumentale? Pur senza voler entrare nel dettaglio abbiamo verificato che in troppi casi le prime date utili per accedere sono, nel migliore dei casi, a settembre – ottobre 2006. Non può certo consolare il fatto che negli altri due Ospedali dell’Azienda la situazione è, per quanto ho potuto verificare, analoga e in alcuni casi anche peggiore".
L’attacco a Pietro Zoia, il direttore generale dell’Azienda Ospedaliera di Busto Arsizio, da cui dipende il Galmarini, è diretto: "La giustificazione è sempre la stessa vincoli di bilancio e necessità di ridurre i costi, carenza del personale medico e infermieristico – prosegue la lettera – Forse chi dirige questa Azienda Ospedaliera dovrebbe dirci come intende affrontare questi problemi, come pensa di farci uscire da questa situazione, quale sarà il destino futuro del nostro Ospedale".
I problemi dell’Ospedale, secondo l’assessore tradatese, si riflettono nello stesso modo sugli utenti e su chi al Galmarini ci lavora: "L’Azienda pensa ad una svolta o pensa di continuare ad andare avanti con un organizzazione in cui il lavoro straordinario è diventato il sistema “ordinario” con cui riesce a continuare a garantire il normale funzionamento dell’Ospedale? A cosa sono servite le ristrutturazioni dei padiglioni, a Tradate di medicina e pronto soccorso, se poi non si garantisce una risposta in termini di funzionalità operativa legata ai reparti? Primari e medici che, con sacrifico e tra mille difficoltà programmano interventi di diversa natura vedendo i loro sforzi vanificati dalla carenza di fondi e di personale. Gli infermieri sono costretti a turni sempre più pesanti, a rinunciare a riposi e ferie. E’ una situazione che, oltre a creare un clima di tensione, riduce le motivazioni ed il senso di appartenenza del personale che è così portato, inevitabilmente, a cercare alternative in altre realtà lavorative".
Una situazione che, secondo Pipolo merita una riflessione seria e comune: "Stante tutto questo, per il rispetto che dobbiamo avere per il bisogno di salute dei cittadini e per la stima che ci lega a chi lavora nel nei nostri ospedali credo che sia ormai giunto il momento di attivare una Conferenza dei Sindaci che sviluppi la tematica della sanità sul nostro territorio e, oltre a chiarire come si è arrivati a questa ormai insostenibile situazione, definisca quale potrà (dovrà) essere il futuro della nostra Azienda Ospedaliera costringendo chi la amministra a dare risposte certe e inequivocabili".
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