Precari, Corrado: no alla delega al sindaco

Il consigliere di Rifondazione: "Controlliamo prima se davvero le casse del Comune sono così vuote: l'istituzione pubblica solo come misura d'emergenza"

La questione dei precari alle dipendenze del Comune sarà fra le primissime e più urgenti che la nuova amministrazione bustese dovrà affrontare. Già nei giorni scorsi il sindaco Farioli ha incontrato alcuni dei lavoratori interessati. Corre inoltre voce che si intenda presentare al Consiglio comunale (che potrebbe riunirsi già sbaato mattina) un ordine del giorno volto a dare "carta bianca" al sindaco e alla costituenda Giunta  – il braccio di ferro sulle poltrone è tuttora in corso – per creare l’istituzione pubblica. Tale misura sarebbe l’"uovo di Colombo" per mettere una pezza ad una situazione penosa – quella in cui 60 lavoratori precari del Comune (su 420 totali) vedono a rischio il rinovo dei loro contratti.

Di fronte a questa prospettiva Antonello Corrado, unico consigliere comunale rimasto a Rifondazione Comunista dopo il voto, mette alcuni puntini sulle i. "Prima di ricorrere all’extrema ratio dell’istituzione pubblica controlliamo se davvero il capitolo di spesa per il personale è blindato come si è detto; non fasciamoci la testa prima di essercela rotta". Corrado lamenta di non aver potuto prendere visione di documenti di bilancio da vari mesi, e dunque di non poter oggi giudicare, da rappresentante eletto, se la situzione imponga o meno il ricorso immediato, e tramite delega al sindaco e alla Giunta, allo strumento dell’istituzione pubblica. "Se siamo in questa situzione lo si deve al centrodestra a livello locale e nazionale, graze ai tagli agli enti locali fatti al governo Berlusconi" ricorda Corrado, "e sottolineo che metà della gente che lavora all’ufficio anagrafe è precaria: lasciarli a casa avrebbe un effetto disastroso. Non abbiamo ancora uno straccio documentale di prova che il Comune non abbia soldi per il personale: per questo propongo di riunire alla svelta la commissione Bilancio per appurarlo, chiedendone conto al dirigente di settore". L’argomentazione di Corrado è semplice: posto che con la caduta della Giunta Rosa e le elezioni negli ultimi mesi si sono risparmiati soldi che si prevedeva invece di spendere – stipendi di sindaco, assessori, direttore generale, gettoni di presenza vari dei consiglieri – è possibile che questo denaro a disposizione venga usato per pagare i precari? "In tal modo potremmo evitare di ricorrere subito all’istituzione pubblica, che mi pare piuttosto l’ultima risorsa in mancanza di meglio". E soprattutto, in tal modo si eviterebbe di partire subito con deleghe in bianco: il vero problema, infatti, potrebbe diventare come e da chi verrà implementata l’istituzione pubblica.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 14 Giugno 2006
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