Prezzi al consumo, rallentano i rincari
Si risparmia su alimentari, bollette e sanità ma aumentano trasporti, abbigliamento e articoli per la casa
Si è fermata, dopo una corsa all’aumento che dura ormai da molti mesi, la crescita dell’indice dei prezzi al consumo del comune di Varese. Negli ultimi trenta giorni infatti l’indicatore Istat usato per monitorare l’andamento di costi e tariffe nella Città Giardino non si è mosso dalla soglia dei suoi 117,4 punti. Nonostante ciò non sono mancati i rincari: tra maggio e giugno 2006, seppur lievemente, sono aumentati i trasporti (+ 0,2 per cento) – quelli aerei, trainati dal boom delle vacanze, sono saliti del 5 per cento mentre quelli “marittimi e per vie d’acqua” sono saliti del 4 per cento – l’abbigliamento e delle calzature (+ 0,1 per cento), i mobili e gli articoli per la casa (+0,1 per cento) e i servizi ricettivi e di ristorazione (+0,1 per cento).
Qualche risparmio si è intravisto invece sulle comunicazioni (- 0,7 per cento), le bevande e i generi alimentari (- 0,5 per cento) e i tabacchi e le bevande alcoliche (- 0,1 per cento) e, anche se di poco, anche le bollette si sono alleggerite: abitazione, acqua, energia elettrica, combustibili e gas sono calati dello 0,1 per cento così come le spese per i servizi sanitari e per la salute.
Meno rosea è invece la situazione dei prezzi rispetto allo scorso anno che ha visto un aumento dell’indice Istat i oltre due punti percentuali. Se da una parte infatti sono arrivate buone notizie per comunicazioni (- 3,2 per cento), istruzione (-1,1 per cento), abbigliamento (- 0,6 per cento) e sanità (- 0,5 per cento) dall’altro si sono registrati fortissimi rincari. Qualche esempio? Una birra a Varese costa il 9 per cento in più rispetto al 2005 mentre un pacchetto di sigarette supera il suo prezzo dello scorso anno di quasi 7 punti percentuali. Gli aumenti non hanno risparmiato infatti le bollette (l’energia elettrica sale dell’11,6 per cento e il gas dell’11,5), i tabacchi e le bevande alcoliche (+4,6 per cento). E non è tutto: da giugno 2005 a giugno 2006 sono schizzati alle stelle i prezzi per i prodotti di oreficerica ed orologeria (+ 36,7 per cento) seguiti a ruota da quelli dei combustibili liquidi (+14,2 per cento), di oli e grassi (+ 14 per cento) e dei carburanti (+ 12 per cento).
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