Scrittrici di lago

Presentato ad Amor di Libro "Addio caro Orco. Lettere e ricordi.1899-1906", il libro che ripercorre la storia d’amore tra Giosuè Carducci e Annie Vivanti, giovane scrittrice che abitò per lungo tempo Gavirate

Mura, Liala, Annie Vivanti: ma chi l’avrebbe mai detto che Gavirate, oltre a paese dei brutti e buoni, fosse anche luogo propizio a scrittrici famose che qui abitarono, scrissero e vissero tormentate storie d’amore, magari con il vate d’Italia, il primo nobel italiano, ovvero Giosuè Carducci? Che il paese fosse terra di scrittori d’adozione è risaputo: Gianni Rodari visse qui gli anni dell’infanzia e dell’adolescenza, Morselli vi abitò, scrisse e trovò la morte, la stessa Liala, oriunda del comasco, trovò nel ridente e tranquillo paesino in riva al lago luogo fertile per la sua scrittura.

Forse meno conosciuta è la figura di Annie Vivanti, (nella foto) oggi riscoperta grazie a Anna Folli, Professoressa di Letteratura Italiana e contemporanea presso la facoltà di Lettere e Filosofia di Ferrara, con una vera passione per le scrittrici una volta famose e oggi in ombra. E’ questo il caso di Annie: cresciuta fra Inghilterra, Svizzera e New York, per anni visse a Gavirate, dove il fratello era medico condotto. Giovanissima, più che bella,  incurante del perbenismo borghese, Annie, nel 1889, si rivolge ad un editore per farsi pubblicare una raccolta di liriche. L’editore, convinto di liberarsi una volta per tutte di lei, le risponde: «Ci vorrebbe una presentazione di Carducci». Detto fatto. Annie la chanteuse lo cerca, lo trova, e gli fa perde la testa. E’ il 1889: Carducci è il sommo dei poeti viventi, ma il suo declino fisico è già iniziato (a quei tempi a 54 anni si era già vecchi, ndr). Annie porta nella sua esistenza vitalità e spregiudicatezza. E una storia d’amore da rotocalco tanto che di lei Carducci scrive “Signorina, nel mio codice poetico c’è questo articolo: ai preti e alle donne è vietato fare versi. Per i preti no, ma per Lei l’ho abrogato”.

Dalla ricostruzione dei carteggi tra i due, l’opera ripercorre la breve, ma intensa storia d’amore: dal primo appuntamento a Bologna, ai soggiorni in Liguria. Dalle rapide soste a Gavirate, fino a Napoli dove il vate rincorre la giovane e inquieta amante, che nel frattempo si è affermata come scrittrice di versi e di prosa. L’ultimo incontro con il “carissimo orco” a Medesimo nel 1898.

Annie muore il 20 febbraio 1942, poco dopo essersi convertita al cattolicesimo. Sulla sua semplice tomba, al Cimitero Monumentale di Torino, sono scritti i primi versi della più celebre fra le poesie che Carducci le aveva dedicato: “Batto alla chiusa imposta con un ramicello di fiori/Glauchi ed azzurri come i tuoi occhi, o Annie”.

Anna Folli (a cura di)
"
Addio caro Orco. Lettere e ricordi.1899-1906"
Ed Feltrinelli
€ 15,00

Redazione VareseNews
redazione@varesenews.it

Noi della redazione di VareseNews crediamo che una buona informazione contribuisca a migliorare la vita di tutti. Ogni giorno lavoriamo cercando di stimolare curiosità e spirito critico.

Pubblicato il 03 Giugno 2006
Leggi i commenti

Commenti

L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di VareseNews.it, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.

  1. Avatar
    Scritto da donatella_rodighiero

    Una piccola correzione, senza nulla togliere a Gavirate ed ai suoi scrittori, ma Liala non visse appunto a Gavirate, ma sulle collina Varesina del quartiere Miogni, dove tutt’ora vive la figlia Primavera cambiasi, con la Splendida Governante Tilla; In quella casa che liala ( Amalia Liana Negretti Odescalchi in Cambiasi) fece costruire con i primi guadagni provenienti dai suoi romanzi.

  2. Avatar
    Scritto da donatella_rodighiero

    liala si trasferì a varese, dove l’Amato Vittorio centurione Scotti si preparava a gareggiare per la Coppa Schneider del 1926, dove durante una prova peri pochi mesi dopo inabissandosi nel Nostro lago di varese.
    Non si allontanò più da varese, colma del suo Amato.

Segnala Errore

Vuoi leggere VareseNews senza pubblicità?
Diventa un nostro sostenitore!



Sostienici!


Oppure disabilita l'Adblock per continuare a leggere le nostre notizie.