Si torna a votare. Nelle urne la Costituzione “ritoccata”
Il 25 e il 26 giugno si deciderà se la modifica introdotta dalla legge "sulla devolution e sul premierato forte" potrà entrare in vigore
Si torna alle urne.
Passate le Politiche, archiviate le Amministrative, la “scorpacciata” non si può ancora considerata terminata.
Quando
Il 25 e il 26 giugno gli italiani saranno chiamati ad esprimere un parere su un argomento piuttosto complicato: dovranno confermare oppure “bocciare” la legge di modifica della Parte II della Costituzione, approvata dai due rami del Parlamento.
La consultazione referendaria deciderà definitivamente se la modifica introdotta dalla legge "sulla devolution e sul premierato forte" potrà entrare in vigore.
Come si diceva il tema è complesso poiché le modifiche apportate dal Parlamento riguardano una cinquantina di articoli.
Per avere un’idea di quale parti sono state inserite o modificate proponiamo un interessante raffronto fra il testo vigente della Costituzione e il testo come risulterebbe modificato dalla legge costituzionale (l’opera di raffronto è stata fatta dal Consiglio della Provincia Autonoma di Trento).
Un referendum confermativo
La consultazione popolare del 25 e 26 giugno 2006 costituisce il secondo appuntamento degli italiani con il voto per un referendum confermativo, detto anche costituzionale o sospensivo, dopo quello del 7 ottobre 2001 sulla riforma del Titolo V della Costituzione introdotta dalla legge costituzionale n.3 del 2001.
Tutti gli altri referendum che si sono svolti dal 1974 d oggi, sono stati infatti "abrogativi" di leggi ordinarie, in applicazione dell’art. 75 della Costituzione. Il primo fu quello sul divorzio, nel 1974.
Il referendum confermativo è invece previsto dall’art.138 della Costituzione che regola la revisione costituzionale.
Il quorum non serve
Nel referendum confermativo si prescinde dal quorum, ossia si procede al conteggio dei voti validamente espressi indipendentemente se abbia partecipato o meno alla consultazione la maggioranza degli aventi diritto, a differenza pertanto da quanto avviene nel referendum abrogativo.
Che cosa troveranno gli italiani sulla scheda?
Il quesito referendario è il seguente:
“Approvate il testo della legge costituzionale concernente Modifiche alla parte II della Costituzione approvato dal Parlamento e pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n.269 del 18 novembre 2005?”.
Il cittadino, votando SI, esprime la volontà di confermare la legge di riforma costituzionale, votando NO intende non confermare la legge già approvata dal Parlamento e mantenere l’impianto costituzionale esistente. Qualora approvata la riforma costituzionale in parola entrerà in vigore gradualmente attraverso un’articolata fase transitoria.
Gli italiani all’estero voteranno qualche giorno prima.
Comitati per il sì e comitati per il no operano da settimane in tutta Italia per organizzare iniziative a favore delle proprie posizioni.
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