Zapatero e la Valcuvia
È mai possibile che non si riesca ad andare più in là del proprio naso? Il referendum costituzionale non riguardava solo la devolution. Gli italiani hanno respinto una riforma perché la trovavano sbagliata. Sbagliata nel merito, ma soprattutto nelle modalità con cui era stata approvata. Non si cambiano le regole a colpi di maggioranza e questo deve valere per tutti.
Chi sperava poi in una nuova spaccatura del Paese è stato seccamente smentito dal voto popolare. Non si può più parlare di un grande Nord che si contrappone al resto dell’Italia. Al limite si torna al territorio sopra il Po. Ma anche questo regge poco e allora ecco che si riscoprono le presunte differenze del lombardo veneto. Questa è una solenne sciocchezza. Come si può pensare a un simile territorio da cui occorre scorporare Milano, Mantova, Venezia e Rovigo?
Altro che “gli italiani fanno schifo” del solito bon ton dell’europarlamentare Speroni. La Lega avrà ben da riflettere su questo voto. Una riflessione che in realtà doveva esser avviata già da un po’ di tempo, perché la parola federalismo, dopo un periodo di grande attualità, è scomparsa da ogni tipo di dibattito. Il Carroccio aveva puntato tutto su questa riforma e ora si trova con un pugno di mosche in mano. Le tentazioni di chiudersi a riccio potranno essere forti. E così da lombardo veneto si passerà in un attimo a un territorio solo pedemontano.
A poco servirà poi guardare alla Catalogna. È facile infatti ammiccare alle esperienze vicine solo per gli aspetti che più fanno piacere. Bravo Zapatero per lo spirito federalista, ma poi per tutto il resto è un pericoloso sovversivo (si pensi solo all’Iraq o ai pacs).
Abbiamo bisogno di affrontare le grandi sfide che l’epoca ci impone. E non si fa spostando sempre più in là i paletti del territorio in cui si confida.
Varese dovrà lavorare per uscire da una morsa e da tentazioni pericolose che la isolerebbero ulteriormente. E il modo migliore per rilanciare idee che avevano raggiunto un giusto spazio di dibattito è alzare il livello culturale e non farne sempre argomenti da bar sport. Gli italiani, con il loro no, hanno anche detto che sono un po’ stufi di un clima sempre da rissa. La Politica è cosa seria e il peggior torto è averla trasformata in un fenomeno da baraccone. E la Costituzione è cosa da grandi come afferma uno spot del regista varesino Marco Pozzi.
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