Zoia: “L’Ospedale non diventerà un poliambulatorio”

Il direttore generale dell'azienda ospedaliera rassicura sulla volontà di investire sul presidio cittadino

"Non c’è alcuna intenzione di trasformare l’ospedale di Saronno in “poliambulatorio”. Lo dice il direttore generale dell’Azienda ospedaliera di Busto Arsizio Pietro Zoia, sottolineando anche un’ampia disponibilità al confronto.

"Si ribadisce la più ampia apertura al dialogo sia con le rappresentanze sindacali sia con l’Amministrazione cittadina – sottolinea Zoia – Al Sindaco di Saronno, infatti, e agli altri sindaci del bacino d’utenza cui fanno riferimento gli ospedali dell’Azienda, in data 21 giugno è stata inviata una lettera in cui si sottolinea la disponibilità a un incontro per discutere e approfondire eventuali questioni e problematiche".

"La paventata trasformazione dell’Ospedale di Saronno in ‘poliambulatorio’ è una preoccupazione del tutto ingiustificata e inutilmente allarmistica – prosegue il direttore generale – E questo lo possiamo sostenere a fronte degli interventi effettuati nel presidio – da citare è ovviamente il nuovo pronto Soccorso, inaugurato l’anno scorso – e del piano di investimenti previsti, possibili grazie anche a contributi regionali. A questo proposito, è opportuno ricordare, tra le altre cose, che l’Ospedale verrà dotato della Risonanza magnetica fissa per una spesa di 4milioni 350mila euro (finanziati con mezzi propri) e della Radioterapia per una spesa pari a 4milioni di euro (3milioni 200mila euro finanziati dalla Regione, 800mila con mezzi propri). Inoltre, è in programma la ristrutturazione e l’ampliamento del padiglione NPS (Nuovo Padiglione Specialistico) per un costo di 8milioni 890 mila euro (fondi regionali)".

Pietro Zoia vuole fare chiarezza anche su altre questioni. "In relazione ai posti letto – dice – c’è da premettere che nel presidio di Saronno, così come negli altri presidi aziendali, questi ultimi sono stati rideterminati in attuazione delle indicazioni contenute nei piani sanitari regionali e statali. In ogni caso, a Saronno i posti letto, ad esclusione delle culle per i neonati e dei posti di neonatologia e dialisi, si sono stabilizzati fin dal 2003 a circa 330".

"Per quanto invece attiene al numero dei trasferimenti di pazienti giunti in Pronto Soccorso e portati in altri Ospedali, c’è da precisare che la maggior parte di essi vengono effettuati per patologie di Neurochirurgia e di Cardiochirurgia a Legnano e a Varese, in quanto i tre presidi dell’Azienda non dispongono delle due specialità succitate. Inoltre, vengono inviati all’Emodinamica dell’Ospedale di Busto Arsizio i pazienti con patologie che prevedono trattamenti di Cardiologia Interventistica. Sui tempi d’attesa del Pronto Soccorso possiamo solo fornire una considerazione: esiste un sistema detto “Triage” in base al quale si stabiliscono le priorità di intervento in funzione della gravità del paziente.

Il direttore generale, tranquillizza poi sull’operatività del reparto di pediatria, dove sono in corso da lunedì i lavori di rifacimento dei bagni: "I lavori di ristrutturazione dei servizi igienici della Pediatria hanno comportato esclusivamente la riduzione dell’attività di ricovero nei locali dell’Unità Operativa. Sono infatti a disposizione al sesto piano del Padiglione Verde quattro posti letto per i ricoveri giornalieri programmati e nel Nido sono state aggiunte due culle in più. Tutte le altre attività (Pronto Soccorso Pediatrico, prelievi, esecuzione di ecografie, l’attività ambulatoriale nel Padiglione Giallo) proseguono normalmente. I locali dell’Unità Operativa saranno chiusi per il solo tempo necessario a eseguire i lavori di ristrutturazione. Non si prevede quindi per il futuro nessuna contrazione dell’attività della Pediatria".

Infine una precisazione su personale ed esternalizzazioni: "Per quanto attiene all’esternalizzazione del Servizio Mensa e Cucina, l’Azienda ha svolto diversi incontri con i lavoratori e con le rappresentanze sindacali per il preventivo esame dell’ipotesi e la verifica dei costi-benefici, tenuto conto dell’urgente necessità, in particolare per il presidio di Saronno, della ristrutturazione della cucina e della mensa. Dall’inizio del 2006 – conclude Zoia – il personale cessato dal servizio è stato pressocchè tutto sostituito, ad eccezione di sei infermieri professionali e un infermiere generico".

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Pubblicato il 28 Giugno 2006
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