A palazzo Cicogna la mostra fotografica “Budapest 1956. La rivoluzione”

L'evento è in programma dal 6 al 20 dicembre

Dal 6 al 20 dicembre sarà allestita a palazzo Cicogna la mostra fotografica “Budapest 1956. La rivoluzione”, curata da Sandro Chierici, in occasione del cinquantesimo anniversario della ribellione del popolo ungherese all’occupazione sovietica nell’ottobre 1956 e della dura repressione che ne seguì.

Attraverso un centinaio di immagini realizzate dal fotografo austriaco Erich Lessing, la mostra documenta uno degli eventi che hanno segnato maggiormente la storia europea degli anni ’50: le fotografie raccontano l’altalena di speranze e delusioni dei quindici giorni della rivoluzione,  mettendo in evidenza, oltre alla durezza della rivolta e della repressione, il desiderio di vita e di libertà che trova modo di esprimersi anche nelle circostanze più drammatiche.

Le immagini sono accompagnate da testi esplicativi che narrano la storia di quei drammatici giorni attraverso i comunicati delle radio ufficiali e di quelle libere nate con la Rivoluzione e attraverso le grandi voce della poesia ungherese,  da Sándor Petöfi a Gyula Illyés a Sándor  Marai.

Uno spazio particolare è riservato ai personaggi più rappresentativi del periodo, come il Cardinale Mindszenty, e al coinvolgimento del Papa Pio XII, che per quattro volte nell’arco di quindici giorni manifestò il suo sostegno al popolo e alla chiesa ungherese.

Non mancano i documenti che testimoniano le ripercussioni che la rivolta ebbe in Italia, dove il PCI si trovò schierato in difesa della repressione, scatenando un profondo dibattito interno alla sinistra e non poche crisi di coscienza tra militanti e intellettuali.

La mostra offre anche la possibilità di leggere il documento finale scritto dal Comitato speciale dell’ONU, istituito nel gennaio del 1957, testimonianza di una drammatica, ultima impotenza destinata purtroppo a ripetersi negli anni seguenti e per altre vicende belliche.

A fare da contraltare a questo documento, lo scambio epistolare fra il primate di Ungheria, il cardinale Erdö e il patriarca di Mosca, Alessio,  che a cinquant’anni di distanza hanno voluto lanciare un messaggio reciproco di speranza e di riconciliazione che parta dai cuori degli uomini: la sola via per costruire la pace.

“Questa iniziativa rientra a pieno titolo nel percorso culturale intrapreso dall’Amministrazione volto a evidenziare i valori fondanti della civiltà europea, nella consapevolezza che sia sempre più necessario superare le impostazioni relativistiche, l’indifferenza, il nichilismo” osserva il sindaco Gigi Farioli.

“Il grido d’amore alla libertà lanciato cinquant’anni fa dal popolo ungherese – sottolinea l’Assessore alla Cultura Claudio Fantinati – conserva ancora oggi piena attualità perché esprime un desiderio incancellabile  e vivo nel cuore dell’uomo di ogni tempo, di tutti gli uomini, di tutti i tempi”.

L’inaugurazione è prevista alle ore 18 di mercoledì 6 dicembre: il curatore illustrerà i contenuti della mostra e condurrà una visita guidata.

La rassegna sarà aperta da martedì a sabato dalle 15 alle 19 domenica dalle 10 alle 12 e dalle 16 alle 19. I gruppi e le scolaresche che volessero prenotare visite guidate gratuite possono rivolgersi all’Ufficio Cultura (0331-390243).

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 02 Dicembre 2006
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