A tu per tu con la Preistoria

Il Museo preistorico dell'isolino Virginia ha realizzato il calco di una costruzione neolitica; sponsor dell'operazione la Banca Popolare di Bergamo

Un museo a cielo aperto: da anni l’isolino Virginia, sul lago di Varese nel comune di Biandronno, è conosciuto e apprezzato come uno tra i più importanti siti preistoici d’Europa: sulle sue rive si trova un patrimonio straordinario di storia, con palafitte celate e conservate dalle acque e dai sedimenti del lago.
Da oggi i visitatori sull’isola potranno ammirare anche un calco dei resti di un antico insediamento neolitico: si tratta della perfetta riproduzione del crollo di una palafitta, realizzata grazie allo sponsor della Banca Popolare di Bergamo. «Il reperto è emerso dalle acque del lago durante la siccità dell’estate 2006, che ha abbassato il livello del lago di Varese – ha spiegato il direttore della Banca Popolare di Bergamo, durante la presentazione in centro città di stamattina cui ha partecipato anche il sindaco Attilio Fontana e il direttore dei Musei Civici Alberto Pedroli – ciò ha permesso agli studiosi del Museo di portare avanti indagini su zone normalmente inaccessibili, e realizzare un calco del reperto. Lo sponsor è Banca Popolare di Bergamo, che per mezzo dell’interessamento del cavaliere Emilio Zanetti ha finanziato l’opera: il costo è stato di 15 mila euro».

Si tratta di un importante arricchimento per il Museo preistorico dell’Isolino Virginia, e per i visitatori, che finalmente potranno vedere da vicino un antico alzato preistorico (in foto il calco, in resine). Ha supervisionato i lavori la dottoressa Daria Banchieri, conservatrice del Museo: «L’opera si inserisce in un progetto di due anni di scavi archeologici, durante i quali sono stati scelti dei siti interessanti per i nostri studi. Il reperto di cui abbiamo realizzato il calco è costituito dal crollo dei pali di una palafitta: il legno ci ha fornito tantissime informazioni, dal tipo di legno usato per la costruzione alla datazione, precisa fino all’anno di calendario. L’oggetto più antico risale al 4800 avanti Cristo». Ai lavori hanno collaborato diverse realtà: dal comune di Biandronno, che ha dato il proprio contributo attraverso le professionalità dell’ufficio tecnico, all’università di Firenze; non è mancato l’aiuto di canottieri e pescatori del lago.

Un gioiellino in più per il Museo, che è già noto a livello internazionale. «I risultati delle nostre ricerche sono arrivati al convegno mondiale di preistoria di Lisbona: si tratta, del resto, di una delle "perle" più invidiate d’Europa. Noi abbiamo portato avanti il lavoro, oggi è importante che diventi patrimonio di tutti, perché è una ricchezza che appartiene alla collettività».

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 12 Dicembre 2006
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