Affido condiviso, quando a scegliere sono mamma e papà

L'incontro è stato organizzato dall'Associazione Papà separati dai figli di Varese

Riceviamo e pubblichiamo

In data 16 dicembre 2006 si è svolto al Centro Convegni Defilippi  l’incontro “Affido Condiviso: una opportunità da non perdere”, organizzato da APS Varese (Associazione Papà Separati dai figli-Varese) con il patrocinio della sezione provinciale della Federazione Italiana Medici Pediatri (FIMP Varese).

La sala Montini (80 posti a sedere) era piena in ogni ordine di posti: genitori separati ma anche avvocati, psicologi, mediatori familiari, assistenti sociali. Molte le donne. Il tema, del resto, è di attualità: una separazione ogni 4 minuti in Italia, un morto ogni 3 giorni in corso di cause separative nel nostro paese, un padre separato dai figli che si suicida ogni 4 ore e 40 minuti in Europa (allarme della Comunità Europea).

Dopo il saluto del rettore del Collegio Arcivescovile, Don Luca Violoni, il Presidente di APS Varese, Luca Maranzana, alle 14.30 ha brevemente riassunto questo primo anno e mezzo di APS: oltre 100 iscritti, notevole presenza sui mass media, 20.000 contatti internet tra ottobre e novembre sul sito www.papaseparativarese.org .

La Docente di Psicologia della Università Cattolica di Milano (Prof.ssa Mancinelli) ha quindi trattato della importanza della figura paterna nella educazione dei figli e della insostituibilità di ambedue le figure genitoriali. Un padre non può sostituirsi alla madre ma neanche una madre a un padre. I figli cresciuti senza padre hanno elevate probabilità di avere problemi psicologici, comportamentali e financo psichiatrici e di minare la società di domani.

Ogni decisione in merito dovrebbe non prescindere da questa elementare

Vittorio Vezzetti, Pediatra, ha parlato della Sindrome di Alienazione Genitoriale (PAS): argomento di fondamentale importanza ma misconosciuto sia nelle scuole che formano il personale dei Servizi Sociali che nei Tribunali. Ha quindi esplicitato, sentenze e provvedimenti alla mano, casi concreti in cui proprio i tribunali parrebbero ridurre ai minimi termini la figura paterna e sminuire il diritto alla bigenitorialità ormai sancito dalle leggi. Gli affidi paterni di bambini fino a 10 anni sono in Italia al 3.3% (in Inghilterra e Germania tra il 6 e l’8%, nel Nord Europa al 10%) ma solo il 20% di questi sono dovuti al magistrato al termine di una giudiziale. A Varese questa cifra scende ancora: 2.1%.

Bolzano è il caso limite: 0.3% (ma la percentuale di malattie psichiatriche supera il 10% nella popolazione, anche bolzanina, per cui una forbice così elevata dimostra che il pregiudizio consente ancora oggi di affidare un minore a una madre psichiatrica piuttosto che a un padre sano, alla faccia delle pari opportunità).

L’Avvocato Cesare Bulgheroni ha trattato del delicato tema della mediazione familiare, un argomento importante che, però, richiede personale specializzato (ce n’è ancora poco) e volontà collaborativa di ambedue le parti. Ha sottolineato che la mediazione non può essere usata a fini giudiziari né imposta coattivamente.

L’Avvocato Carlo Piazza ha cercato di spiegare al pubblico come vada concretamente ed effettivamente intesa e applicata la nuova legge 54: non una modesta estensione di orari di visita ma una costante e incisiva presenza di ambedue le figure genitoriali nella educazione dei figli, non necessariamente vincolata ad orari prestabiliti.

L’Avvocato Roberto Buda  ha invece suggerito, con un intervento incisivo, eventuali modifiche alla legge 54 (bigenitorialità e cambiamento di residenza, bigenitorialità e inottemperanze al diritto di visita, diritto di visita domiciliare ai figli malati ecc.).

La senatrice Baio Dossi , trattenuta a Roma per le votazioni della Finanziaria, ha inviato Ernesto Emanuele, suo amico, collaboratore e Presidente di Famiglie Separate Cristiane di Milano.

Emanuele ha spiegato l’iter della legge 54 (15 anni!!) e le azioni di lobby che ne hanno da un lato rallentato l’approvazione e dall’altro snaturato leggermente il senso originario. Si tratta di una legge perfettibile che, comunque, riconosce il diritto dei minori alla bigenitorialità e dovrebbe indurre il magistrato, al momento di decidere l’affidamento o la domiciliazione del minore, a valutare prioritariamente che dei due genitori promette meglio di saper garantire il diritto della prole ad avere relazioni significative e continuative con l’altro genitore.

Dopo una appassionata discussione conclusiva il convegno si è chiuso alle 19.30.

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Pubblicato il 19 Dicembre 2006
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