Arrestata la banda che faceva saltare i bancomat
Hanno messo a segno altri cinque colpi prima di quello che li ha traditi
Sono stati presi nel momento in cui più si sono convinti di essere al sicuro, dopo un colpo effettuato a poche centinaia di metri dal covo dove depositavano la refurtiva i tre
rapinatori che da qualche tempo rappresentavano letteralmente il terrore dei bancomat.
Angelo Paoliello, Giovanni Gallo e Angelo Minello sono stati arrestati questa notte – 23 dicembre 2006 – intorno alle 5 di mattina dal comando provinciale dei carabinieri di Varese in flagranza dei reato, primo caso di arresto in questa situazione nel nord Italia in questo genere di rapine.
I tre arrestati – che non è ancora certo siano gli unici componenti dell’ingegnosa banda – erano già sotto osservazione dei carabinieri da tempo, visto che avevano già letteralmente "fatto saltare" altri 5 tra bancomat e casse continue a Legnano, Cassano Magnago, Castronno, Senago e in provincia di Novara.
Ma il colpo più vicino a"a casa", cioè al loro magazzino-deposito è stato loro fatale: è avvenuto alla Banca Popolare di Lodi di via Foscolo a Busto Arsizio. I tre sono stati fermati subito dopo a bordo di una Audi – risultata poi rubata – con cui si erano allontanati subito dopo il colpo, riconosciuti dai movimenti nelel telecamere. Del resto, erano mesi che i Carabinieri organizzavano servizi specifici: e con l’arresto dei tre, i carabinieri ritengono di avere smantellato una banda che negli ultimi mesi aveva messo a segno altri colpi, con il medesimo sistema.
Il sistema poi era particolarissimo, da veri artificieri: una miscela di acetilene misto ad ossigeno, inserito in pressione – e per aiutarsi si preoccupavano pure di stuccare i bordi del dispositivo – dentro la cassetta bancomat. Dopodichè, con un arnese elettrico facevano scoccare la scintilla che faceva saltare tutto. Un sistema tanto ingegnoso quanto pericoloso, dove un solo errore nell’esecuzione avrebbe fatto saltare in aria anche loro.
«Un lavoro da veri esperti – ha commentato il comandante provinciale dei carabinieri di Varese – che hanno, oltre che inventato questo sistema, anche attuato tutti i mezzi per non farsi prendere e riconoscere». Non sufficienti però a sfuggire alle forze dell’ordine, che per quest’anno il regalo di Natale se lo sono fatto mettendo a segno l’arresto di una banda dalla bravura degna della "mala" degli anni 60.
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