Casa e servizi, il sindacato si mobilita

CGIL, CISL, UIL della Lombardia organizzano due giornate di mobilitazione il 19 e 20 dicembre

Riceviamo e pubblichiamo

Conferenza stampa oggi di Cgil Cisl Uil della Lombardia per illustrare i contenuti delle due iniziative di mobilitazione contro la politica della Regione Lombardia su casa e non autosufficienza.

Martedi’ 19 dicembre dalle ore 15 alle 18,30 in Piazza Duca D’Aosta (davanti al pirellone) si mobiliteranno gli inquilini, i lavoratori e i pensionati sul problema della crisi abitativa.

Mercoledi’ 20 dicembre, dalle 10 alle 13, sempre in Piazza Duca D’Aosta manifesteranno i lavoratori e i pensionati per rivendicare una politica efficace per la cura e l’assistenza dei cittadini non autosufficienti.

Alla conferenza stampa, che si è tenuta stamattina presso la Casa della Cultura di Milano, hanno preso parte, a nome dei tre sindacati confederali regionali, Susanna Camusso, Franco Giorgi e Walter Galbusera, che hanno spiegato le ragioni di questi due momenti di  mobilitazione.

Per quanto riguarda il problema della casa, Cgil Cisl Uil hanno sottolineato l’aggravarsi della crisi abitativa in Lombardia, con affitti sempre più cari e prezzi di vendita irraggiungibili, mentre la Regione dice che da qui al 2010 sarebbero necessarie almeno 120mila case popolari e propone di finanziarne solo 1800.

Per cambiare questa situazione, dicono i sindacati,  la Regione deve cambiare politica:

– destinando al piano per l’edilizia pubblica 2007/9 almeno 1 miliardo di euro in più.

– Modificando:

a) la legge regionale 12/05 sul governo del territorio, per prevedere quote certe di edilizia  residenziale pubblica nei programmi di trasformazione urbana;

b) il regolamento assegnazioni delle case popolari, cancellando le norme discriminatorie e illegittime che penalizzano i più bisognosi;

c) le regolazioni contrattuali, eliminando le clausole vessatorie che gravano di costi indebiti gli inquilini.

Sulla questione della non autosufficienza, su cui si scende in piazza nella mattinata di mercoledì, i sindacati chiedono :

– la costituzione di un fondo regionale per la cura e l’assistenza dei cittadini non autosufficienti.

– l’aumento del contributo a carico della regione sul costo della retta pagata nelle Rsa

– lo sviluppo della rete dei servizi territoriali per assicurare l’assistenza domiciliare.

– la riorganizzazione e razionalizzazione della rete ospedaliera

– la definizione di nuove regole per un governo efficace dei servizi alla persona

– la valorizzazione della professionalità degli operatori e la loro stabilizzazione,

– la modifica della delibera regionale dell’1 agosto 2006 che ha escluso l’odontoiatria e la    fisiatria dalle prestazioni a carico del servizio sanitario regionale.

Per Susanna Camusso, Segretario generale della Cgil Lombardia “fra i problemi che preoccupano i cittadini lombardi in questo fine 2006, i costi della casa e la cura delle persone non autosufficienti rappresentano due vere e proprie emergenze sociali. Spesso le famiglie sono costrette ad affrontare costi insostenibili per il bilancio famigliare, che in molti casi rappresentano la causa di una caduta sotto la soglia di povertà. Nel bilancio della Regione non ci sono risposte a questi problemi; Cgil Cisl e Uil chiedono con i presidi di martedì e mercoledì di cambiare, di assumere queste questioni come prioritarie, nelle scelte di bilancio e di politica sociale della giunta regionale”.

“A Formigoni, che ripetutamente chiede un federalismo politico e fiscale, chiediamo un federalismo sociale per lo sviluppo e la coesione del territorio – ha sottolineato il Segretario regionale della Cisl lombarda, Franco Giorgi -. Quello che sta per concludersi è stato un brutto anno per i cittadini e le famiglie che hanno avuto bisogno di case con affitti contenuti o devono assistere una persona non autosufficiente. Per questo manifestiamo, perché il bilancio per i lavoratori e i pensionati è negativo e si deve cambiare”.  

Per Walter Galbusera, Segretario generale della Uil Lombardia “il sindacato si trova a combattere su due fronti, quello del governo e quello delle istituzioni locali, tutti i nostri interlocutori si devono rendere conto che se non assumono decisioni corraggiose sui problemi sociali, pur acuti, nessuno potra’ scaricare sugli altri le proprie responsabilita’”.

(a cura di CGIL Lombardia)

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Pubblicato il 18 Dicembre 2006
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