Coniglio sezionato in classe, protesta la Lav

La Lega anti vivisezione ha denunciato la scuola elementare che ha utilizzato il cadavere dell'animale per una lezione del progetto "Natura e cultura"

Sicuramente non è un progetto proposto da ogni scuola elementare, ma il dirigente scolastico dell’Istituto di Castano Primo, Cleto Piterà,  non si spiega il polverone che sta salendo. Tutto nasce da una lezione di scienze organizzata dalle maestre di quarta elementare sullo studio degli organi interni. Come già accaduto nei precedenti anni scolastici, una delle lezioni del progetto “Natura e cultura” prevedeva l’osservazione degli organi di un animale. A questo scopo, anche quest’anno è stato coinvolto un veterinario, il dottor Adriano Boz, che ha scelto di far conoscere ai bambini alcuni aspetti del mondo degli animali e del loro rapporto con l’uomo attraverso l’osservazione di un coniglio. Ai bambini è stato quindi mostrato il cadavere per spiegarne non solo l’anatomia, ma anche i problemi e i rischi legati a una non corretta pulizia dell’animale e le differenze che esistono nella nostra società fra gli animali allevati a scopo alimentare e non.

La “bolla” intorno a questa vicenda, come l’ha definita Piterà, è nata dopo la denuncia da parte della Lav (Lega anti vivisezione) alla Procura della Repubblica per violazione dell’articolo 544 bis del Codice penale. La denuncia è stata presentata contro il veterinario, due insegnanti, il dirigente scolastico e il Consiglio di Istituto. «Condanniamo l’uccisione di animali senza necessità – spiega Gianluca Ferletti, presidente della Lav -. Hanno posto fine a una vita appositamente per una lezione che, se proprio doveva essere svolta, poteva essere realizzata con metodi alternativi meno cruenti, come un video».
Si meraviglia però la scuola, che ribadisce come questo sia ormai un progetto già consolidato nell’istituto. «In passato era stato analizzato un pollo – continua il dirigente -. Sappiamo che è un’esperienza forte e i bambini avevano la possibilità di uscire dall’aula e rimanere con una delle insegnanti senza assistere alla lezione. È probabile che qualche bambino abbia raccontato l’accaduto “a modo suo” ai genitori e ora sembra che in questa scuola sia avvenuto un episodio di vera e propria vivisezione».

Rimangono però opposti i due punti di vista. La Lav ancora una volta ribadisce come «conoscere il ciclo vitale degli organismi viventi non vuol dire farli a pezzi – spiega Ilaria Marucelli, responsabile Lav settore educazione -. Questo episodio è tanto più grave perchè realizzato nell’ambito di un programma didattico chiamato “Natura e cultura”: questa è scuola di educazione alla violenza e all’insensibilità. Siamo solidali con le famiglie che hanno protestato».
Non condivide in alcun modo le accuse Piterà. «Alcuni metodi didattici possono essere condivisi o meno, ma da qui a parlare di vivisezione è assurdo. Inoltre, il coniglio è stato preso da un allevamento ed era già destinato alla macellazione. Ieri ne abbiamo parlato anche all’interno del Consiglio scolastico: siamo davvero preoccupati per i toni esagerati con cui è stata trattata questa vicenda».

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 06 Dicembre 2006
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