Di Pietro: Sì a nuove strade e ferrovie

Il Ministro esamina un memorandum e firma l'impegno a dare subito il via a nuove opere. Tra queste la Pedemontana appena approvata dal governo

Un accordo di massima per dare a Varese strade e ferrovie in tempi certi. Lo hanno proposto al Ministro delle Infrastrutture Antonio Di Pietro, in visita in città, Regione, Provincia e tutte le associazioni imprenditoriali. Una giornata fitta di riunioni e poi in serata la notizia che da subito si può sottoscrivere un impegno che comprenda la costruzione della Pedemontana, peraltro già approvata con la finanziaria, la ferrovia Arcisate Stabio, il collegamento autostradale tra Malpensa e Boffalora entro il marzo 2008 e la rotaia di collegamento tra la fiera di Rho e Malpensa.

Per il ministro Di Pietro un altro passo avanti nel complesso quadro dello sviluppo economico del Varesotto, a cui il governo, con l’approvazione nel maxiemendamento degli stanziamenti per la Pedemontana, ha dato un significativo apporto.
Per il mondo politico ed economico varesino, però, la Pedemontana da sola non basta e le richieste presentate nel memorandum sono state davvero molte. La dimensione delle opere messe in lista ha suscitato perplessità nel deputato diessino Daniele Marantelli, uno degli artefici del successo Pedemontana, che ha dichiarato di ritenere esagerato l’elenco presentato a Di Pietro. Giudizio opposto quello del senatore dell’Udc Graziano Maffioli: è stato positivo presentare al Ministro una lista con tutte le necessità della provincia, salvo poi cominciare dalle priorità. In chiusura di intervento, prima dell’inizio del consiglio provinciale, Maffioli ha però anche sottolineato che l’attuale opposizione avrebbe potuto fare qualcosa di più proprio per le infrastrutture.
«La Pedemontana si può fare perché il Parlamento ha inserito nella Legge Finanziaria i finanziamenti necessari: 10 milioni nel 2007, 30 nel 2008, 40 nel 2009 – è stato il commento della senatrice Maria Pellegatta, del Pdci. Dunque si può ragionare nel concreto delle finalità e delle fasi di realizzazione del progetto con i Comuni e le popolazioni. Ora, in ordine a tale opera, Formigoni vuole per sé tutte le competenze. Una pretesa ben curiosa avanzata chi in questi anni ha segnato grandi fallimenti in tema di infrastrutture. Chiediamo che lo Stato eserciti fino in fondo le sue responsabilità perché in ogni Paese moderno la competenza per la progettazione delle grandi infrastrutture spetta allo Stato».

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Pubblicato il 18 Dicembre 2006
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