Finanziaria regionale, il giudizio dei consiglieri

La manovra, discussa in Consiglio, ammonta ad oltre 22 miliardi di euro

La manovra finanziaria regionale per il 2007, in discussione oggi in Consiglio regionale, ammonta a 22 miliardi e 331 milioni di euro.

«Una manovra particolarmente soddisfacente -è il commento di Carlo Saffioti (FI), presidente della Commissione regionale “Attività produttive”- anche perché la Regione Lombardia destina 565 milioni di euro per nuovi investimenti senza aumentare le tasse. Benché ancora in attesa del federalismo fiscale e nonostante la politica penalizzante attuata dal Governo Prodi, il comparto produttivo lombardo può comunque contare su provvedimenti importanti che ne premiano e ne stimolano lo sviluppo quali la legge regionale sulla competitività delle imprese, il nuovo piano per lo sviluppo rurale, il piano per il commercio e l’avvio dei nuovi sistemi turistici».

«È un bilancio che non risponde alle esigenze della Lombardia e che non sa mettere a frutto i maggiori stanziamenti previsti dalla finanziaria nazionale” – è il giudizio di Giuseppe Benigni, capogruppo DS-. Le cifre dicono che la Regione non investe, che mancano precisi impegni per nuovi treni, per autobus ecologici e per nuove case. Le risorse per investimenti crollano del 20% rispetto all’anno scorso, passando da 1170 milioni a circa 850. Sulle politiche attive la Regione riduce fortemente i fondi per l’ambiente, tagliando addirittura del 55% in due anni le risorse per i parchi lombardi, riducendo le risorse per la lotta allo smog e tagliando perfino i fondi per le guardie ecologiche volontarie. Rimangono invece stabili, per il decimo anno consecutivo, gli stanziamenti per il trasporto pubblico locale, che è in chiara difficoltà. Non aumenta il fondo per i non autosufficienti ed è ridicolo lo stanziamento per il diritto allo studio».

 

Promuove senza riserve la manovra la Lega Nord che, attraverso il suo capogruppo Stefano Galli, sottolinea come la «Lombardia ancora una volta si dimostra una Regione virtuosa. Roma taglia – fa notare Galli – ma noi siamo riusciti a mantenere gli stessi livelli di servizio senza aumentare neanche di un centesimo le tasse. Grazie ai nostri emendamenti inoltre abbiamo tolto 300 milioni di euro destinati agli extracomunitari e li abbiamo stanziati per gli anziani e i non autosufficienti. E’ stato approvato anche un nostro ordine del giorno che riporta alla provincia di Sondrio la gestione del bacino idrico, così come è stata accolta la nostra richiesta di attuare delle verifiche sull’interramento della linea ferroviaria Milano-Seveso-Asso. Insomma – dice ancora Galli – una grande attenzione verso il territorio che premia l’azione politico-istituzionale della nostra Regione che da sempre riesce ad essere un punto di riferimento come motore di sviluppo e di innovazione».

 

«La vera novità del 2007 per la Lombardia – ha evidenziato il capogruppo della Margherita Guido Galperti– non sta nella finanziaria regionale ma in quella nazionale che dopo decenni sblocca la grande viabilità. Per quanto riguarda il giudizio politico, la Margherita dall’opposizione continuerà ad assecondare il dialogo tra le istituzioni e nelle istituzioni, con la convinzione che sia il metodo giusto per rendere giustizia alle attese delle nostre comunità».

 

Secondo Roberto Alboni (capogruppo AN), «la Lombardia riesce ad investire per il lavoro, le imprese, il commercio, la casa, la sanità, le Infrastrutture, eppure è costretta a sostenere la maggior parte della Finanziaria 2007 del Governo. E’ nella nostra regione -ricorda Alboni-  dove  esiste il maggior numero di auto oltre i 100 kilowatt sulle quali è previsto il superbollo, dove peseranno gli aggravi delle accise su benzina e gasolio perché in Lombardia si usano auto, camion e furgoni per lavorare da mattina a sera, dove c’è il maggior numero di imprese che si vedranno scippare il Tfr, dove c’è una massiccia mobilità autostradale che dovrà sostenere l’aumento dei pedaggi. Nonostante tutto questo –ha concluso Alboni- nella manovra regionale 2007 non aumenta la pressione fiscale». 

 

«La coincidenza, oggi, di due manifestazioni sindacali, una sulla casa e una sulla sanità, contro la politica della Giunta Formigoni, inquadra bene la Finanziaria della Regione Lombardia – ha detto Mario Agostinelli, capogruppo di Rifondazione Comunista -. E’ una manovra che non contrasta il declino produttivo, economico e sociale della regione, sostiene in modo strisciante la ‘devolution’ sconfitta al referendum, nasconde sotto il tappeto delle società regionali (Finlombarda, Infrastrutture Spa, Ferrovie Nord Milano) le vistose debolezze di un bilancio su cui il Consiglio ormai non ha più voce né possibilità di intervenire. La maggioranza di centrodestra si è dimostrata ancora una volta sorda alle esigenze reali della regione e dei cittadini lombardi».

 

Categorico il giudizio di Carlo Monguzzi , capogruppo dei Verdi: «Una cosa che salta agli occhi è che sono stati diminuiti gli stanziamenti per la lotta allo smog: lo scorso anni erano 110 milioni di euro, quest’anno sono 71 milioni. Questo è un dato facile da leggere ed il simbolo della politica di Formigoni».

 

Centralità del cittadino ed elevato livello di spesa sociale sono, secondo il capogruppo dell’UDC, Gianmarco Quadrini,  i due pregi contenuti nel bilancio regionale. «Il dato significativo è la centralità del servizio al cittadino – ha commentato il Presidente del gruppo UDC -. Le spese destinate a welfare e sanità rappresentano infatti  i due terzi dei quasi 22 miliardi di euro della manovra finanziaria regionale. Un fattore importante per un partito come l’UDC che fa della centralità della persona l’obiettivo principale del suo agire politico».

 

Negativo il giudizio di Elisabetta Fatuzzo (capogruppo Pensionati) che ha spiegato: «Non ritengo ci sia in questa manovra abbastanza attenzione nei confronti di anziani e pensionati. In particolare è insoddisfacente la politica dei ticket e dell’assistenza domiciliare, ancora troppo carente. L’appesantimento anche fiscale sulle fasce deboli tipo i pensionati – ha affermato ancora Fatuzzo – è ulteriormente aggravato dalle scelte operate dalla finanziaria nazionale».

 

«Avremmo  potuto intervenire di più e più incisivamente in tanti campi, in cui sarebbe stato necessario incrementare i fondi: dalla casa, ai trasporti, all’ambiente , alle infrastrutture –ha affermato Silvia Ferretto– Questo sarebbe stato possibile se da parte del governo nazionale ci fossero stati maggiori trasferimenti».

 

«L’Unione chiede da tempo segnali di discontinuità –è stato invece il commento di Riccardo Sarfatti– ma questo bilancio è fatto nel segno della continuità. Il modello di sviluppo perseguito dalla Lombardia in questi anni non è sostenibile, e non rappresenta ormai più un’eccellenza né nazionale, né europea. Più volte abbiamo denunciato come in dieci anni di governo di questa maggioranza la Lombardia abbia dovuto abdicare al suo ruolo storico di “locomotiva d’Italia“».

 

Inquadrare i conti del bilancio regionale nel quadro nazionale. Questa la premessa posta da Sveva Dalmasso, capogruppo di Per la Lombardia”, che ha indicato alcuni aspetti positivi presenti nei conti regionali. «La finanziaria nazionale  – ha spiegato Dalmasso- fa sì che Regioni virtuose come la nostra sIano costrette a tagliare non sulle spese, che sono già state ridotte a zero in seguito al Patto di stabilità del 2005, ma sugli investimenti».

 

Un bilancio “con luci ed ombre”, dove “le ombre prevalgono sulle luci”. È il commento espresso dal capogruppo di Italia dei Valori, Stefano Zamponi, che ha ribadito la posizione “non favorevole” del suo gruppo nei confronti del provvedimento. «Il mio gruppo ha proposto un emendamento, approvato poi all’unanimità del Consiglio, in cui si prevede la possibilità per i consiglieri di ottenere informazioni da tutti gli Enti, le aziende e le Fondazioni dipendenti dalla Regione. Si è trattato di un successo significativo per un partito come l’Italia dei Valori che fa della riduzione dei costi della politica l’obiettivo primario per il 2007». 

 

«Vedo ancora disattese alcune priorità che consideravo importanti  – ha detto il capogruppo dei Comunisti Italiani, Bebo Storti, spiegando il suo voto contrario al provvedimento -. Questo bilancio presta ancora poca attenzione a problemi che riguardano tutti i cittadini e le cittadine e che definirei “trans-politici”. Per questo nella mia particolarità voterò contro tutto e tutti, esprimendo un voto anche contro alcuni valori riconosciuti dall‘opposizione».

 

«La Regione –secondo Gianfranco Concordati (capogruppo Uniti nell’Ulivo)- ha perso un’occasione per dare un segnale ai lombardi. Ci sarebbe bisogno di una Finanziaria capace di ridare slancio al sistema, ma le buone notizie arrivano solo da Roma, dove il Governo ha approvato una Finanziaria che trasferisce più soldi per la sanità lombarda e che avvia finalmente le infrastrutture necessarie al nostro territorio. La Regione Lombardia, invece, riduce gli investimenti».

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 20 Dicembre 2006
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