Gas, l’Unione attacca: “È una lotta di potere interna a Forza Italia”

Nicola Mucci: "Responsabilità più larghe. Sto cercando l'intesa con Busto Arsizio". L'Unione: "Provincia di Varese ultima in Italia, perso troppo tempo"

Caso gas, l’Unione torna ad attaccare la maggioranza di Nicola Mucci e Gigi Farioli. Le segreterie di Gallarate e Busto Arsizio di Ds, Margherita, Rifondazione Comunista, Comunisti Italiani e Socialisti Democratici Italiani riprendono la questione della fusione tra i rami d’azienda che si occupano di erogare il gas a Gallarate e Busto Arsizio, rispettivamente Amsc e Agesp, fondendosi nella Prealpi Gestioni Spa (senza Varese e la multiutility di Palazzo Estense, Aspem, che, per il momento, rimane alla finestra). 

«Gli esempi negativi sono molteplici in tutta la provincia – tuona Antonio Pepe, consigliere comunale Ds, sempre tra i più informati sulla questione multiutility -: Prealpi non funziona, ReteAcqua è in liquidazione, Accam è stata ferma per 5 anni, oggetto di una vera e propria guerra, Avt con un colpo di mano è passata in mano privata, la multiutility di Cassano Magnano ha fatto accordi con numerosi paesi limitrofi e poi non riesce a ritirare i rifiuti a Caronno Peetusella, Sogeiva è una scatola vuota e ancora le farmacie comunali di tutti i nostri comuni non riescono a consorziarsi. Ognuno guarda il proprio orticello, si fa una guerra tutta interna a questa classe politica che gestisce il potere politico e di conseguenza economico di questa provincia, che non a caso è ultima in Italia. Ai cittadini non interessa chi fa il presidente e chi l’amministratore delegato, conta il servizio». «Non sappiamo cosa sarà dei piccoli Comuni che ora ricevono il servizio da Amsc e Agesp – spiega Angelo Senaldi della Margherita -. La fusione deve essere condivisa da tutti, non solo dai maggiori azionisti Busto e Gallarate». Inoltre gli uomini dell’Unione lamentano la mancanza di informazione: «Non sappiamo nulla del documento in discussione tra Mucci e Farioli –  commentano -, mercoledì 6 dicembre andiamo in consiglio senza sapere cosa ci sottoporranno: come facciamo stabilire se votare a favore o contro?». 

Non è una questione di campanilismo, lo ribadiscono tutti con forza: «Si tratta di una lotta per assumere il potere – spiega con chiarezza il diessino Aldo Lamberti – tutta interna a chi all’interno delle maggioranze delle amministrazioni della provincia ha la maggioranza relativa dei voti, vale a dire Forza Italia. Se Varese è ultima in Italia la colpa è di questa classe politica che non ha saputo governare il cambiamento nella gestione delle multiutility». «Si sono persi 6 anni – rincara la dose l’altro Ds Marco Casillo -: la legge per adeguare le ex municipalizzate e consentire di spalmare nel tempo le decisioni e quindi permettere di aggregarsi e competere sul mercato è del 2000 (decreto legge 164/2000)». Anche Stefano Rizzi, segretario cittadino di Rifondazione Comunista, si dice preoccupato: «La situazione è a rischio – spiega -. C’è il pericolo che si vanifichi la possibilità di gestione in house (in casa, in pratica la gestione tramite affidamento diretto dell’erogazione del servizio alle ex municipalizzate, ndr). Siamo preoccupati per gli aumenti alle tariffe e per i posti di lavoro dei dipendenti: bisognerebbe guardare all’interesse dei cittadini e non alle lotte per il potere». «L’acqua e il gas devono rimanere pubblici – aggiunge Giuseppe Maffioli, del PdCI -, il rischio è che senza un accordo tra i Comuni, si arrivi ad un aumento delle tariffe, penalizzando i cittadini».  

Alle accuse in parte risponde Nicola Mucci, sindaco di Gallarate: «Non è una lotta politica all’interno di Forza Italia, le responsabilità di questi ritardi burocratici sono ben più ampie», spiega. In merito al testo del documento sulla fusione Amsc-Agesp, Mucci non si sbilancia: «Domani (martedì 5 dicembre) incontrerò ancora il sindaco di Busto Gigi Farioli – conclude -. Ho presentato una modifica allo statuto nella quale si parla di governance e rappresentatività dei piccoli comuni, per un percorso condiviso che è necessario». Si parla di presidente e amministratore delegato scelti congiuntamente da Busto e Gallarate, tre consiglieri per parte ed uno scelto dai piccoli comuni con l’approvazione degli azionisti di maggioranza: «Siamo fiduciosi che si arrivi ad un accordo – conclude Rizzi a nome di tutta l’Unione -: senza, gli unici a pagare saranno i cittadini».

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 04 Dicembre 2006
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