Il risveglio dei tigrotti: due zampate e la Pro Sesto è affondata

Dopo un primo tempo preoccupante la Pro Patria cambia marcia nella ripresa: una magia di Rosso e il gol finale di Marino, sigillano il successo, che mancava da due mesi

 

 I tigrotti del nuovo mister Dominissini si risvegliano dal letargo e
affondano la Pro Sesto al temine di un match dai due volti: alla fine, due a
zero e tutti contenti, ma vista la prima frazione non si sperava tanta
grazia. Ad un
primo tempo a tratti davvero desolante si contrappone una ripresa
pimpante e determinata
. In mezzo, se ne deduce, un solenne cazziatone
del msiter alla squadra durante l’intervallo.
Tre punti d’oro
massiccio
, ossigeno puro per la compagine bustocca che si issa a quota 17 scavalcando Cremonese e Pavia nella lotta disperata per non sprofondare nei playout.

Di fronte ad un pubblico marmoreo,
inferiore al consueto (soprattutto nei popolari), e con gli ultras
che espongono uno striscione con la scritta “Nessun impegno, nessun
sostegno”
votandosi al silenzio, la Pro Patria schiera una squadra
impostata su un 4-4-2 classico. Spicca l’assenza di Valtolina,
neppure convocato per fare panchina. Partito il match, sembra che a
giocare in casa sia la Pro Sesto, visto che i suoi tifosi – meno di
una trentina – si fanno sentire più dei bustocchi per una
buona ora di gioco.

La prima frazione vede la squadra di casa spenta, statica,
incapace di giocare di prima, pressoché nulla in avanti,
mentre gli ospiti, quadrati e determinati, gicoano sul collettivo e
tengono in mano il bandolo del gioco, ma a loro volta sono ben poco
propositivi in avanti. L’unico a brillare è l’esterno destro
ospite, il 22enne Rota, tutto tecnica e polmoni, un’autentica spina
nel fianco per la difesa bustocca.

La cronaca: dopo sei minuti Cardamone
“grazia” i tigrotti schiacciando a terra il suo sinistro al volo
da centro area, con palla che si smorza sul fondo innocua. Un minuto
dopo il boato si strozza in gola ai tifosi di casa quando una
palombella di Ambrosetti vede l’estremo ospite Borghetto compiere un
miracolo e deviare la palla sulla traversa con la punta delle dita.
Ma è un fuoco di paglia; è la Pro Sesto a controllare
il centrocampo. Ci prova Vecchio da fuori al 14′, ma non graffia, e
Borghetto non ha difficoltà su un tiro già deviato; tre
minuti dopo gli ospiti controbattono con un pericoloso cross di
Ghezzal dalla sinistra, che il giovane Palazzo manca per poco.

L’esasperazione del pubblico per un match sì intenso, ma nel complesso
noioso e privo di grandi slanci, giunge al culmine quando, tra il 27′
e il 29′, gli ospiti “assediano” impuniti per due minuti filati
l’area dei tigrotti, per poi “partorire” un’autentica
“telefonata” di Cardamone ad Arcari, che non si fa sfuggire la
cornetta (pardon, la palla). Subito dopo si stira Temelin (altra
tegola, l’ennesima ormai) ed al suo posto entra Rosso, scelta
azzeccata, come si vedrà. Dopo una debole conclusione di
Artico – mediocre la prestazione del capitano biancoblu, nel
complesso – al 32′ Araboni ha l’occasionissima per gli ospiti
grazie ad un rimpallo in area, poi il suo tocco attraversa lo
specchio della porta senza far danni. Dall’altra parte la difesa
ospite è ferrea
, raddoppia le marcature, e i tigrotti sulle
fasce sono inesistenti: l’attacco della Pro Patria ha le ali tarpate.
La fine del primo tempo giunge quasi come una liberazione.

L’arbitro signor Palazzino, che non ha
distribuito nemmeno una ammonizione durante questo correttissimo
match, richiama le squadre in campo con un paio di minuti d’anticipo.
E presto si vede che qualcosa sta cambiando. La Pro Patria è
ora più propositiva, non subisce più la partita ma la
fa
. Un contropiede di Rosso concluso poco a lato al 49′ è
una prima avvisaglia; cinque minuti dopo Perfetti svetta di testa da
calcio d’angolo per la facile presa di Borghetto. Passano due minuti
e, dopo una debole conclusione di Ghezzal per gli ospiti, Rosso ha
una palla gol d’oro a seguito di un’amnesia difensiva ospite, e
Borghetto deve fare gli straordinari per salvare in angolo: gli
ultras biancoblu, rinfrancati, sospendono lo “sciopero” e
riprendono a cantare
.
La Pro Sesto reagisce con un cambio, Turetta
per Cardamone, andando a rafforzare l’attacco; ma sono i padroni di
casa a passare con Rosso
che al 59′, al termine di una bella azione
di contropiede che sembrava essersi persa, pesca dai 25 metri un gran
tiro a scendere
che s’insacca nell’angolo alto alla sinistra di
Borghetto, per il delirio generale e la gioiosa ammucchiata intorno
alla panchina del nuovo tecnico Dominissini.

La Pro Sesto è
colpita e moralmente affondata: il match è deciso. I padroni
di casa giocano ora in scioltezza, di rimessa – e si vede che
questo tipo di gioco li favorisce. Anche Artico, che pure spreca
molto, in questo modo viene finalmente reinserito nel gioco. La Pro
Sesto tenta la carta Bongiovanni per Cavallo, e poco dopo (al 76′) è
ancora Rota a farsi pericolosissimo con un’incursione fino in area, e
Arcari che mette in angolo. Battuto l’angolo, Lambrughiv iene
“stoppato” da un milite ignoto della difesa biancoblu,q uindi sul
contropiede è Artico a farsi anticipare su un bel
cross del rinato Ambrosetti. Archiviata
un’uscita di pugno del solito Borghetto, Marino entra in sostituzione
di Rosso, claudicante, ed anche questa volta Domissini ci azzecca. È
infatti il nuovo entrato a siglare il gol della sicurezza al 91′
,
riprendendo la goffa e corta respinta di Borghetto sul contropiede
avviato da Artico e insaccando a porta vuota. Delirio, parte seconda.
E c’è spazio anche per il giovane De Agostini che rileva
Ambrosetti, prima di concludere finalmente fra cori e applausi.

 

Pro Patria – Pro Sesto 2-0 (0-0)

Pro Patria: Arcari, Candrina, Imburgia, Biava, Perfetti, Citterio, De Cristofaro, Vecchio, Artico (cap.), Ambrosetti (92′ De Agostini), Temelin (29′ Rosso, 84′ Marino).

a disposizione del mister Loris Dominissini: Capelletti, Francioso, Iacono, Trezzi.

Pro Sesto: Borghetto, Rota, Ferracuti (cap.), Boscolo, Gregori, Lambrughi, Cardamone (58′ Turetta), Cavallo (73′ Bongiovanni), Araboni, Palazzo, Ghezzal.

a disposizione del mister Carletto Muraro: Giussani, Cattaneo, Addona, Papa, Dalla Costa.

Arbitro: Palazzino di Ciampino, coadiuvato dai guardalinee sigg. Tavelli e Tronchin. Angoli: 5-5. Ammoniti: nessuno.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 17 Dicembre 2006
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