Iper, il centrosinistra attacca la giunta

Ds, Margherita e Prc chiedono la revoca della delibera che ha autorizzato l'apertura anticipata del centro commerciale: «Bisogna coinvolgere il Consiglio comunale»

Un problema di metodo, di corretta interpretazione delle normative, ma anche e soprattutto un problema politico, che rischia di creare un pericoloso precedente.

Ds, Margherita e Rifondazione comunista vanno all’attacco dell’apertura anticipata del nuovo centro commerciale Belforte, criticando l’operato della giunta comunale e mettendo in dubbio le cifre fornite dalla stessa Iper. I partiti del centrosinistra chiedono quindi la revoca della delibera di giunta che ha autorizzato l’apetura natalizia.
Il problema di metodo riguarda i vari passaggi che hanno portato alla situazione attuale, dalla stipula della convenzione urbanistica – prima amministrazione Fumagalli – ai fatti di questi giorni. Secondo i partiti di opposizione, Palazzo Estense sarebbe dovuto passare dal Consiglio comunale e non solamente dalla giunta per dare il via libera all’apertura. I piani territoriali e le relative deroghe sono infatti competenza del Consiglio, così come le varianti al Piano regolatore. «Sono intervenute troppe modifiche che hanno inciso sulla sostanza della convenzione – accusa Angelo Zappoli (Prc) – sia nella parte economica che nelle prescrizioni temporali, elementi fondanti del dispositivo convenzionale. In questo contesto bisognava tornare in Consiglio comunale, invece la giunta  ha modificato la convenzione urbanistica senza una vera e propria variante al piano di attuazione, interpretando la normativa in maniera non corretta».
Altro motivo di polemica sono i 2.200.000 euro versati da Iper nelle casse comunali per ottenere il via libera all’apertura anticipata, definiti nella nuova convenzione “ristoro emozionale-compensazione ambientale”. Tale cifra è vincolata alla realizzazione del secondo lotto della tangenziale nord-est ma, sempre secondo l’opposizione, anche questo passaggio è illegittimo: dal 2003, infatti, i proventi delle concessioni edilizie non sono più soggette a vincolo di destinazione. «E’ inaccettabile – attacca Zappoli – è il Consiglio comunale che approva le proposte di destinazione, è una scelta politica destinare le somme incassate». La faccenda è particolarmente delicata, poiché sono ancora aperti i termini per un eventuale ricorso al Tar e, in caso qualcuno vi ricorra e ottenesse ragione in virtù di questi vizi formali, l’amministrazione comunale potrebbe essere esposta a richieste di risarcimento. «Se si fosse passati dal Consiglio comunale oggi non saremmo in questa situazione – commenta Cacioppo (Ds) – sarebbe stata data la possibilità di esprimersi ai cittadini ed alle associazioni di categoria, arrivando a stipulare la nuova convenzione con maggiore sicurezza. Non è stato così invece, e adesso abbiamo creato un pericoloso precedente, per cui un privato paga e può fare quello che vuole». Critico anche Alessandro Alfieri, consigliere della Margherita: «E’ preoccupante quando la politica abdica al suo ruolo di mediatore tra interessi diversi e si trincera dietro questioni tecniche. E’ grave anche il principio, rintracciabile in questa operazione, secondo il quale per avere più infrastrutture servono più centri commerciali»

Queste le critiche alla giunta. Zappoli contesta poi le cifre fornite da Michele Molina, l’ingegnere che sta seguendo i lavori per conto di Iper, che aveva parlato di 15 milioni di euro messi a disposizione da dal centro commerciale per realizzare la tangenziale. «Questi soldi non esistono – afferma il capogruppo del Prc – risultano solamente i 4.364.000 euro per la rotatoria e i 7 milioni per i parcheggi e le altre opere collaterali. Oltretutto i posti auto pubblici sempre a disposizione sono solo duecento, meno del 10% del totale, tutti gli altri sono utilizzabili solo negli orari del centro commerciale».

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Pubblicato il 01 Dicembre 2006
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