Magnano: “Abbiamo vinto, è quello che conta”

L'allenatore varesino difende la scelta di tenere a lungo in panchina Galanda ed elogia Holland: "Ha fatto le scelte giuste"

Ha rischiato grosso, lasciando a lungo in panchina gente come Holland, Galanda e Fernandez. Giocatori importanti, guarda a caso proprio coloro che hanno risolto la partita nei momenti decisivi. Alla fine, però ha avuto ragione lui. «Abbiamo vinto, è quello che conta» afferma infatti beffardo negli spogliatoi.

 

Difende le sue scelte fino in fondo, Ruben Magnano: «Ho un’idea di gioco, faccio delle scelte e me ne assumo le responsabilità. Bisogna sempre guardare i due lati del campo, chi non difende si siede al mio fianco». Ragionamento discutibile, forse, ma finché i risultati sono dalla sua parte non si può far altro che prendere atto. Sono ben altri i pensieri che viaggiano nella mente di Magnano. «Abbiamo regalato tantissimo, la squadra ha avuto un calo di concentrazione che ha permesso agli avversari di riprendere fiducia. Questa Livorno non è la squadra che dice la classifica, è una formazione pericolosa». Ancora una volta, dunque, è emersa l’incapacità della Whirlpool di chiudere le partite anzitempo, la mancanza di quel “killer instic” che caratterizza le squadre di vertice. «Non è facile far capire a un giocatore che quando si è sopra di venti bisogna giocare per andare a +30 – spiega il coach biancorosso – poi c’è sempre una reazione da parte della squadra avversaria. Comunque siamo stati bravi a vincere la partita negli ultimi due minuti e mezzo, abbiamo trovato i giusti nel momento decisivo».

Una menzione speciale va a Delonte Holland, settimana scorsa sul banco degli imputati oggi autore di una prestazione altamente positiva. «Mi è piaciuto molto come ha giocato – lo elogia Magnano – ha preso le decisioni giuste e ha fatto tanto lavoro invisibile: rimbalzi importanti, difesa, movimenti senza palla. Ha fatto tutte queste cose, segnando comunque 26 punti».

Se Magnano gongola, forte di scelte impopolari che gli hanno permesso di vincere a modo suo, Franco Ciani – coach della TdShop – mastica amaro invece. «Abbiamo giocato complessivamente una buona partita – afferma – ma alla fine, con troppi giocatori gravati di quattro falli, non abbiamo potuto essere aggressivi, e il mio concittadino Galanda non mi ha fatto un favore». Ciani guarda però oltre la delusione per la sconfitta, mettendo l’accento sulla bella prestazione della squadra: «Abbiamo fatto dei passi avanti nell’ultimo periodo, questa sera abbiamo lavorato bene su alcuni aspetti difensivi. Non su certe situazioni di pick and roll, purtroppo, ma è normale per una squadra come la nostra, con giocatori che non si conoscono ancora bene. Contro Varese abbiamo però dimostrato una reale consistenza, non facendoci schiacciare nel secondo quarto, quando la Whirlpool aveva la partita in mano».

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 17 Dicembre 2006
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