Ospedale di Cuasso verso la chiusura, sindacati e sindaci dicono no

La struttura tra i boschi della Valceresio sembra ormai destinata a morte certa. Spesi milioni di euro per ristrutturarlo ma ora verrà venduto

I sindacati tentano l’ultima offensiva per difendere un ospedale storico, servizio fondamentale per decine di migliaia di persone che vivono nella Valceresio. Così ieri sera la R.S.U. dell’ospedale di Cuasso al Monte, insieme al sindaco di Porto Ceresio Giorgio Ciancetti, hanno portato all’attenzione della cittadinanza la questione della chiusura dell’ospedale, dopo la recente decisone di smobilitare altre decine di posti letto di riabilitazione a favore della geriatria:«Se la Regione non tornerà indietro e chiuderà la struttura di Cuasso al Monte – sostiene Angelo Ferrerello della Rsu – la Valceresio sarà un territorio sguarnito dal punto di vista sanitario visto il fallimento delle mini-strutture come Arcisate e Induno Olona».

Al posto dell’ospedale, infatti, la Regione sta promuovendo una serie di mini-strutture, un poliambulatoro ad Arcisate e un centro prelievi ad Induno Olona privati-convenzionati, che dovranno sopperire al servizio offerto da Cuasso». Se per i lavoratori il problema si risolverà tramite un riassorbimento del personale in altre strutture del territorio, per l’utenza si tratterà di perdere un presidio che ha sempre dato garanzie per la diagnostica e per le urgenze del Pronto Soccorso. «La Regione sta continuando il suo cammino da buon manager senza guardare tanto la qualità – sostiene il sindaco di Porto Ceresio  Ciancetti – ma stando bene attenti alla quantità di soldi da risparmiare». Secondo i lavoratori dell’ospedale questo è un ragionamento per ilquale i prescelti a pagare, in termini di perdita dei servizi, sono gli abitanti della Valceresio.

«Noi chiediamo che Cuasso torni ad essere l’ospedale riabilitativo dell’Alto Varesotto – chiedono unitariamente i tre rappresentanti sindacali – come è sempre stato negli ultimi anni, tornando ad avere quei servizi base per la cittadinanza che ha sempre avuto». C’è molta rabbia tra i lavoratori ma la folta presenza di cittadini lascia capire che il problema è sentito anche dalla cittadinanza. Ma tutto segue quello che è un copione già scritto e poche vie d’uscita restano da praticare per chi difende l’ospedale. Tutti i comuni della valle hanno votato un ordine del giorno che chiedeva la difesa dell’ospedale di Cuasso ma a poco è servito. «Una domanda, però, se la devono fare tutti – conclude Angelo Ferrerello – perchè la Regione ha continuato a spendere soldi per ristrutturare e rimettere a nuovo con i soldi dei cittadini una struttura che presto verrà venduta?»

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 15 Dicembre 2006
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