Papale: «Ascolteremo le istanze della gente per un federalismo solidale»

Intervista al commissario provinciale di Movimento per l'autonomia, fuoriuscito da Forza Italia: «Trascura troppo il sociale»

Dalla Sicilia con furore, per parlare di federalismo nella terra che ha dato i natali alla Lega. Bizzarrie da Seconda repubblica, curiosità che solo la politica sa regalare. Eppure, nonostante l’apparente controsenso dell’operazione, il commissario provinciale di Movimento per l’autonomia, Antonino Papale (foto), è convinto di trovare terreno fertile, pensa di poter trovare uno spazio politico anche qui dalle nostre parti.

Papale, come mai un partito locale nato in Sicilia ha sentito il bisogno di costituirsi anche a Varese, nella città più “svizzera” d’Italia?

«Movimento per l’autonomia è nato in Sicilia per rappresentare quel territorio, ma il bisogno di ascoltare le istanze locali è un discorso valido per tutta Italia. Vogliamo ascoltare la gente, capire e interpretare le aspirazioni dei cittadini, raccogliere tutte quelle istanze nei confronti delle quali i vecchi partiti sembrano diventati sordi. Ci stiamo allargando, siamo già presenti in Campania e in Calabria, settimana scorsa abbiamo costituito il gruppo consiliare presso al Regione Lazio».

E al Nord?
«Siamo presenti in a cune zone del Milanese e adesso siamo arrivati anche qui a Varese».

Parlate molto di federalismo: cosa dite di diverso rispetto a un partito come la Lega nord, che qui a Varese e provincia ha le sue radici?

«Noi non siamo contrari alla Lega, però siamo diversi. Intendiamo il federalismo in senso più solidale, meno egoistico. Una delle nostre proposte principali, infatti, è la finanza di compensazione, secondo cui lo Stato deve premiare gli enti locali che offrono un servizio sul proprio territorio. Per fare un esempio, se un Comune ospita una discarica, il fisco deve prevedere dei vantaggi fiscali per compensarlo dei disagi».

A che tipo di elettorato puntate?
«Il nostro è un partito di centro, puntiamo a raccogliere consenso tra i delusi del centrodestra e tra i centristi dell’Unione, che trovano poco spazio all’interno di quella coalizione. A livello nazionale facciamo parte della Casa delle libertà, ma a livello locale il partito ci lascia totale libertà di scelta. A Varese abbiamo buoni rapporti con il centrodestra, perché proveniamo quasi tutti da lì, ma non è detto che alla elezioni provinciali correremo assieme. La nostra strategia punta molto sulle liste civiche, per il discorso di ascoltare le istanze del territorio, e in linea teorica potremmo schierarci anche con il centrosinistra, anche se si tratta di un’ipotesi molto difficile».

Italia di mezzo, Polo civico di centro: nell’ultimo periodo stanno nascendo molti partiti che si ispirano al Centro, non è un controsenso in un contesto in cui il sistema elettorale spinge per le ampie coalizioni?
«Premesso che guardiamo con grande interesse ai progetti di partito unico che stanno nascendo sia a destra che a sinistra, noi pensiamo che un ritorno al grande centro sia comunque possibile. Il sistema elettorale è in continua evoluzione e potrebbe ulteriormente cambiare in senso proporzionale. E in ogni caso anche con il maggioritario non è esclusa la possibilità di creare un terzo polo, che unisca tutte le forze che si stanno ricomponendo al centro».

Al di là delle modalità in cui vi presenterete, che risultati vi aspettate alle prossime elezioni provinciali?
«Non corriamo troppo, siamo determinati ma umili. Al momento non siamo assolutamente in grado di fare una valutazione di questo tipo, sarebbe già un grande risultato riuscire a raccogliere le firme per presentare le liste in tutti i collegi».

Movimenti come il suo sono quasi sempre fondati da transfughi dei partiti maggiori: lei in che rapporti è rimasto con Forza Italia, la sua vecchia casa?
«Sono rimasto in buoni rapporti di amicizia, dopotutto sono molto grato a Forza Italia per avermi dato una possibilità unica come quella di fare l’assessore, per cui ho potuto occuparmi direttamente dei problemi delle persone. Ho lasciato quel partito perché non condividevo più alcune scelte prese a livello locale».

Un esempio?
«Movimento per l’autonomia è più attenta al sociale, ha maggiore capacità di ascolto rispetto alle istanze della gente. Aspetti importanti che, negli ultimi tempi, Forza Italia di Varese ha trascurato troppo».

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 04 Dicembre 2006
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