«Per l’artigianato sono necessarie politiche mirate»

Riceviamo e pubblichiamo il commento dei sindacati al protocollo d'intesa tra Elba e Regione Lombardia

Il protocollo d’intesa firmato il 6 luglio 2006 tra le parti sociali, CGIL, CISL, UIL della Lombardia unitamente alle associazioni delle imprese artigiane Confartigianato imprese, CNA, Casartigianati, CLAAI con la Regione Lombardia- Assessorato all’Artigianato e Servizi e Assessorato all’Istruzione, Formazione Lavoro – per il sostegno e la qualificazione dell’occupazione nel sistema produttivo artigiano, è la conclusione di un proficuo confronto teso a valorizzare e riconoscere, nell’ambito del complesso tessuto produttivo della regione, l’importanza del comparto artigiano che, con circa 260mila imprese e 668mila addetti, contribuisce per un terzo all’intera produzione della regione.

Il protocollo e la successiva convenzione attuativa tra la Regione e l’Ente bilaterale ELBA valorizza l’esperienza decennale dell’Ente bilaterale, riconoscendone ruolo e autonomia, e con la deliberazione del 28 novembre fa assumere alla Regione un impegno economico propositivo finalizzato allo sviluppo del sistema produttivo artigiano attraverso interventi mirati, indicati dalle parti sociali , tesi a rafforzare la capacità competitiva delle imprese, a tutelare il lavoro, il reddito e le condizioni dei lavoratori e delle lavoratrici, a sostenere i settori che stanno attraversando situazioni di crisi, a promuovere progetti e politiche attive per lo sviluppo occupazionale e incentivi alle assunzioni.

L’impegno assunto dalla Regione Lombardia si concretizza con lo stanziamento, come risorse a bilancio 2006, di 1.535.000 euro a ELBA, 485.000 dei quali per il sostegno di azioni a favore di imprese e lavoratori e 1.050.000 per il finanziamento della realizzazione delle azioni e dei progetti individuati e concordati tra le parti sociali.

CGIL, CISL, UIL Lombardia considerano il protocollo d’intesa un segnale importante che deve trovare continuità e coerenza anche nelle scelte future di una Regione che ha le risorse, gli aiuti nazionali e internazionali per un intervento non estemporaneo ma di ampio respiro.

Occorre considerare la questione dell’artigianato come profondamente legata ai problemi più generali che nel nostro territorio riguardano la politica industriale e d’impresa; sono necessarie perciò politiche e scelte mirate, non a pioggia, al fine di superare i punti di debolezza e le criticità presenti e individuate da tempo nel nostro assetto produttivo industriale manifatturiero e nel modello sociale.

I segnali, timidi ma importanti, della ripresa vanno colti e proficuamente utilizzati per rafforzare e innovare il sistema d’impresa, per difendere e migliorare l’occupazione nel settore artigiano, per preservare e aiutare gli antichi mestieri, la cultura e l’arte del “fatto a mano” che – da questo punto di vista è significativo il successo dell’Artigianato in Fiera – continuano ad esercitare l’antico fascino.  

Occorre da parte della Regione un nuovo programma che favorisca e sostenga lo sviluppo qualitativo dell’occupazione, l’aumento della competitività di sistema, l’estensione della conoscenza, la nascita e la crescita dimensionale delle imprese innovative, utilizzando adeguatamente anche le cospicue risorse previste con i Fondi strutturali Europei, per il raggiungimento degli obiettivi di Lisbona.

Nella nostra regione, inoltre, occorre dare concretezza a interventi e scelte tese a favorire l’emersione del lavoro nero, che combattano il lavoro precario, l’evasione e l’elusione fiscale, che affermino la legalità e la sicurezza nel territorio e nei luoghi di lavoro come fattori di sviluppo di qualità, di riqualificazione sociale e per una competizione tra uguali.  

Il Sindacato confederale, come avvenuto per il settore artigianato, è consapevole dei problemi, disponibile al confronto e alla ricerca di accordi con la Regione Lombardia , a patto che sui programmi e sulle scelte decisive si apra un reale confronto e una discussione con le parti sociali, e che si affermi, anche   in vista di importanti scadenze, un modello di relazioni più significativo sul piano della qualità, che riconosca il valore della funzione e della rappresentatività del mondo del lavoro e dei pensionati organizzati dal sindacato confederale CGIL , CISL , UIL.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 05 Dicembre 2006
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