Troppo caldo, mosche e zanzare non se ne vanno più
I climatologi: insetti favoriti dalla mancanza di gelate. Il docente universitario: hanno potuto riprodursi indistrurbati
Gli orsi siberiani faticano ad andare in letargo, le mosche e le zanzare lombarde continuano a riprodursi allegramente. Colpa del caldo e si vede. E’ dicembre ma ancora si sentono ronzare mosche negli uffici e a qualcuno capita di svegliarsi la notte con le zanzare in casa, come in estate. Sembra incredibile, ma in diversi comuni c’è chi è ancora costretto a utilizzare gli "zampironi" per proteggere la casa.
Che sia per effetto delle temperature troppo elevate non è solo una considerazione di senso comune ma anche un’analisi che convince un esperto come il professor Roberto Valvassori, docente di zoologia dell’Università dell’Insubria. "I cicli riproduttivi di questi insetti sono molto veloci – spiega il professore – e quindi è normale immaginare che basti un mese, o anche solo settimana di clima propizio, perchè possa esplodere una popolazione". La capacità riproduttiva degli insetti è stata dunque favorità dal caldo novembrino e rinforzata dalle mancanza di gelate d’autunno, dato che il mese scorso, stando alle informazioni elaborate dal centro geofisico prelapino, solo una volta siamo andati sotto zero. Il ciclo vitale degli insetti, insomma, non si è interrotto; si sono riprodotti, hanno attirato forse altre popolazioni dall’estero, verso un Varesotto investito da giornate primaverili.
La cifra del caldo la danno i numeri. Novembre, in provincia, si è concluso con una temperatura media di 9,3 gradi, rispetto a un valore medio che negli ultimi 40 anni è stato misurato in 6,3 gradi. Non è record, però: nel 2002, novembre ebbe una temperatura media di 9,4 gradi. Ma degli insetti, allora, non ci accorgemmo. Fummo distratti, si fa per dire, da una cascata di acqua che si abbattè sulla provincia: ci furono frane ed esondazioni, caddero 670 millimetri di pioggia, rispetto alla media del mese di 145. Insomma, non ci fu proprio il tempo di stupirsi per gli insetti. Quest’anno il caldo di novembre ha portato il bel tempo, il mese è apparso come una quasi-primavera e la piovosità è stata bassissima: solo 62 millimetri di pioggia, e allora gli insetti li abbiamo notati un pò di più. "Però, i fattori che hanno favorito un aumento degli insetti possono essere tanti e diversi – ammonisce il profesor Valvassori – chissà, l’acqua stagnante, l’umidità, tante concause difficili da chiarire".
Per la cronaca, l’autunno mite è figlio di 75 giorni di alta pressione su tutta Europa che ha trasformato il cuore del continente in una roccaforte quasi inespugnabile alle perturbazioni atlantiche e artiche. Quando finirà? Forse venerdì, quando è previsto un abbassamento delle temperature, sotto i cinque gradi.
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