Welby, un medico ha interrotto la terapia

Mario Riccio, rianimatore dell’ospedale di Cremona ha raccontato i fatti in una conferenza stampa: «Era la sua volontà»

Piergiorgio Welby è stato aiutato a morire da un medico rianimatore dell’ospedale di Cremona. La notizia è stata resa pubblica nel corso di una conferenza stampa nella mattinata di oggi, 20 dicembre. L’anestesista, Mario Riccio, medico aderente all’associazione Luca Coscioni ha affermato ai microfoni di Rai 3 di «Aver parlato ieri (20 dicembre ndr) con Piergiorgio Welby e di aver appreso che desiderava in giornata essere sedato e di interrompere la terapia». L’interruzione sarebbe avvenuta alle 23.40.
Welby, si legge ancora sulle agenzie, «non ha lasciato un ultimo messaggio. Le sue ultime parole sono state quelle che ha lasciato a ciascuno di noi, a Mina e Carla. Saranno loro a scegliere quando e se renderle note».
Dal punto di vista penale, è stato aggiunto da Riccio, «non vi sono rischi se non come nel ‘Processo’ di Kafka. In termini giuridici ci auguriamo ora che non succeda nulla. Era doveroso interrompere questa violenza contro il corpo di Welby. Non era una scelta regolata dai tempi della politica o della magistratura».
Welby era affetto da distrofia muscolare e da tempo chiedeva il diritto ad andarsene, staccando il respiratore artificiale. La sua richiesta aveva scatenato il dibattito politico sull’eutanasia e sul testamento biologico. Diffuse le reazioni del mondo politico. Secondo il presidente della Camera dei Deputati Fausto Bertinotti occorre riconoscere «rispetto e riconoscenza a Welby che ha vissuto dolore nello spazio pubblico pensando così di potere contribuire alla soluzione un problema generale». «Rivendicare questo atto, in questo modo, mi sembra una barbara strumentalizzazione», ha commentato Ignazio La Russa, di An. «Un conto è la pietà un conto il rispetto della vita – ha affermato il forzista La Loggia – che deve essere mantenuto sacro dall’inizio alla fine secondo le leggi naturali».

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 21 Dicembre 2006
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