In tre metri con Moccia, per rivivere il mito di Step

Un centinaio di ragazzine strette in uno spazio troppo angusto, in adorazione dell’idolo del momento, quel Federico Moccia che ha dato vita al mitico Step.

È stato un pomeriggio insolito per i tanti adolescenti che affollano corso Matteotti il sabato pomeriggio: il tradizionale appuntamento per amici e compagni di scuola era fuori dalla libreria dove l’autore del fenomeno letterario degli ultimi anni, "Tre metri sopra il cielo" e "ho voglia di te", stava raccontando di sé, dei suoi personaggi, del perchè Step e Babi non potessero amarsi, di Gin e delle migliaia di messaggi in segreteria telefonica che lo imploravano di ricucire tra Step e Babi: «Un vero incubo! Sono arrivato al punto di temere il peggio…».

Tra un messaggio e un saluto all’amico che passava fuori dalla vetrina, le fans più accanite ( un vero guiness sopravvivere nella sala ad una temperatura decisamente tropicale) hanno voluto sapere il giudizio di Federico su Scamarcio e sull’edizione cinematrografica del suo 3MSC : «Ero scandalizzato. Avevano stravolto i miei personaggi. Per esempio Babi, era descritta come una creatura bella e delicata, mentre la mia protagonista era una ragazza non strabiliante ma aveva un carattere decisamente forte».

Esperienze di vita vissuta mescolate a storie ascoltate da altri ragazzi si ritrovano nei libri di Moccia, il quale, però, assicura di non aver mai avuto storie con ragazze molto giovani ( come la protagonista di "Scusa, ma ti chiamo amore").
Un’ora di incontro, un botta e risposta tra "amici" che si è concluso con l’assalto alla ricerca dell’autografo. Molte le fan che si erano portare le copie anche dei libri precedenti e, tra tante ragazze, ha fatto capolino alla fine anche qualche "fidanzatino" con in mano la copia dell’ultimo libro da far autografare e regalare alla propria ragazza, per trasformare la serata in un’esperienza "3MSC". Almeno, si spera.