«Sinergy, per i venegonesi solo svantaggi»

Non tutto quello che luccica è oro. Lo sottolineano i partiti di opposizione nei confronti del progetto Sinergy, la casa costruita all’ex colonia terapica che avrà il compito di ospitare anziani e famiglie nella stessa struttura, in appartamenti autonomi. Secondo Massimo Tafi e Mario Agostinelli, consiglieri comunali di Venegono Democratica, il progetto è stato realizzato senza il coinvolgimento della popolazione, mentre a Cardano al Campo, dove è in fase di attuazione un altro progetto Sinergy, la situazione sarebbe ben diversa.
«A Cardano abbiamo realizzato una residenza di housing sociale lavorando e innovando il progetto Synergy, collaborando con Aler e il Melo per adeguare il progetto alle esigenze specifiche della nostra realtà – ha spiegato Mario Aspesi, sindaco di Cardano al Campo e candidato del centrosinistra alle prossime elezioni provinciali, durante il convegno sul Sinergy che si è tenuto martedì al castello dei Comboniani a Venegono -. Il Synergy di Cardano è stato realizzato in centro al paese, recuperando una struttura edilizia esistente, per permettere agli anziani di non allontanarsi dalla propria comunità. Gli interventi e le politiche di sostegno alle fasce più deboli debbono trovare in ogni situazione la migliore modalità di applicazione».

Ed è proprio da questa dichiarazione che Tafi e Agostinelli partono per spiegare la loro opposizione al progetto: «Progetti per tutelare gli anziani e le fasce deboli della popolazione hanno una importanza valenza sociale. E il Progetto Synergy ha alcune caratteristiche interessanti, ma così come è stato sviluppato a Venegono Superiore, è un’operazione fuori luogo per la nostra comunità – spiegano i due consiglieri -. Fuori luogo perché è nato al di fuori di un reale e approfondito confronto e coinvolgimento della popolazione. Fuori luogo perché l’Amministrazione Comunale non ha saputo né voluto aprire una trattativa stringente con Aler e il Melo perché questi si impegnassero a realizzare servizi e strutture utili a tutti i cittadini. Fuori luogo perché è lontano dalle case, al di fuori del tessuto urbano e sociale. Fuori luogo perché, al contrario di quanto continuamente dichiarato dal Sindaco Ciantia, rappresenta un costo enorme per la comunità venegonese a fronte di vantaggi discutibili».

Nel dettaglio, secondo i consiglieri di opposizione «il Comune, quindi tutta la cittadinanza, ha rinunciato per 99 anni a una delle aree più verdi di tutto il paese, consentendo che venisse occupata da una colata di cemento di dimensioni sproporzionate all’utilizzo. E lo stupro dell’ambiente non è giustificato neppure dalla più nobile delle intenzioni. In secondo luogo, qui saranno ospitati al massimo una trentina di persone autosufficienti mentre non si fa nulla per quelle centinaia di anziani che restando a casa loro hanno bisogno di un paese a misura di anziano, dotato di panchine, percorsi protetti, aree pedonali, negozi facilmente raggiungibili, luoghi di incontro, servizi che rendano più agevole la loro esistenza. Anche se il progetto Synergy ha un’importante valenza sociale, per i venegonesi porterà solo svantaggi».